Salvataggio Popolare di Bari: Baratto: "Su Bpvi e Veneto Banca politici veneti assenti e colpevoli"

Le Banche Venete lasciate sole al loro destino mentre in Puglia arrivano gli aiuti di Stato

Salvataggio Popolare di Bari: Baratto: "Su Bpvi e Veneto Banca politici veneti assenti e colpevoli"
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Salvataggio Popolare di Bari: Baratto: “Su Bpvi e Veneto Banca politici veneti assenti e colpevoli”. Un salvataggio annunciato quello della Banca Popolare di Bari, varato dal Governo nella notte di ieri, tra le polemiche e i distinguo della maggioranza. 900 milioni tramite INVITALIA che serviranno, dicono da Palazzo Chigi per il rilancio dell’istituto, a rischio crack sotto il peso degli oltre 420 milioni di perdite registrate nell’ultimo bilancio.
Una mossa, quella della maggioranza, che riapre una ferita mai completamente richiusa in Veneto, quella di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che, dopo il provvedimento del governo di ieri, rimangono di fatto gli unici due istituti di rilevanti dimensioni ad essere stati posti in procedura di liquidazione.

“Una constatazione amara” dichiara Raffaele Baratto, parlamentare di Forza Italia e membro della Commissione Finanze che chiarisce “il salvataggio della Popolare di Bari è un provvedimento doveroso nei confronti delle decine di migliaia di risparmiatori, famiglie ed imprese coinvolte ma,” aggiunge “oggi che ci troviamo di fronte ad un altro salvataggio la domanda del perché non si fece lo stesso con le Banche Venete diventa ineludibile” riflette il deputato trevigiano, da sempre impegnato sul fronte popolari

“Il veneto e le migliaia di risparmiatori truffati nelle ben note vicende di BPV e VB, hanno subito un trattamento tre volte vergognoso alla luce di ciò che accade oggi” attacca Baratto “dapprima perché mai si è considerata seriamente l’eventualità di un salvataggio, negando il carattere sistemico dei due istituti e con il chiaro intento di penalizzare l’economia veneta.” “In secondo luogo perché i ristori previsti rappresentano solo una piccola parte della ricchezza perduta e le modalità, ancora fumose, con le quali verranno erogati sono un’offesa alla dignità di ogni risparmiatore.” “In terzo luogo per gli anticipati esiti giudiziari che vedrebbero cadere la maggior parte dei capi d’imputazione, lasciando il più grande fallimento finanziario della storia del Veneto, di fatto senza colpevoli.”

Una riflessione, quella di Baratto, che tuttavia non si ferma qui “è venuto il momento, per questo territorio di riflettere seriamente sul perché si sia arrivati a questo, sul perché solo le Banche Venete siano state lasciate al loro destino.” E la risposta di Baratto è caustica quanto autocritica “la politica veneta, tutti, nessuno escluso ha il dovere di farsi un esame di coscienza” attacca “è colpevole ed è stata completamente assente o marginale, per calcolo politico cinico od interesse.”
“Abbiamo il dovere” afferma Baratto “di una seria autocritica. Non siamo stati in grado di tutelare l’interesse dei Veneti, mettendo a repentaglio la sopravvivenza stessa del sistema economico regionale. In altre regioni” è il caso della Puglia dice Baratto “la classe politica ha avuto l’unità necessaria per pretendere il rispetto del territorio e della propria autonomia bancaria e finanziaria. L’unica autonomia che conti davvero, conclude Baratto e che qui, è stata persa per sempre.

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