Arzignano: sequestrati oltre 330mila euro
Era stata omessa la dichiarazione dell'IVA, mentre quella dei redditi era infedele.
Arzignano: sequestrati oltre 330mila euro
I finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza, nei giorni scorsi, hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Tribunale di Vicenza, finalizzato alla confisca di beni e disponibilità finanziarie intestate a una società di capitali, operante nel settore della concia ma da tempo inattiva, e delle disponibilità – anche “per equivalente” – del suo amministratore, per un
valore complessivo di 334mila 774 euro.
Le attività investigative che hanno portato al sequestro erano state avviate nel settembre 2017 dalle Fiamme Gialle di Arzignano ed erano state sviluppate nell’ambito di una verifica fiscale nei confronti di una società a responsabilità limitata; lo svolgersi delle indagini aveva fin da subito palesato gravi anomalie nei valori riportati in contabilità e successivamente fatti confluire nelle relative dichiarazioni dei redditi. La società, infatti, risultava aver dedotto costi afferenti a fatture che, a richiesta dei militari, non erano state esibite dal contribuente (S. G., classe 1950, di Zermeghedo) o per le quali non era stato nemmeno possibile individuare il fornitore, a causa di annotazioni estremamente generiche nel registro i.v.a. degli acquisti. Con tale meccanismo illecito, la società ha potuto sottrarre a tassazione diverse centinaia di migliaia di euro, con un’I.RE.S. evasa per € 174.808,05 e conseguente superamento delle soglie di rilevanza penale stabilite dall’art. 4 del D.lgs. 74/2000 (“Dichiarazione infedele”). La verifica fiscale eseguita dai militari della Guardia di Finanza di Arzignano ha consentito, altresì, di appurare anche l’omessa presentazione della dichiarazione I.V.A., che, sulla scorta dei valori ricostruiti dai Finanzieri nel corso delle indagini, ha comportato un’evasione di tale imposta pari a 159mila 936,65 euro, con superamento, anche in questo caso, della soglia di rilevanza penale prevista dall’art. 5 del D.lgs. 74/2000 (“Omessa dichiarazione”).
Gli elementi probatori così raccolti hanno permesso alle Fiamme Gialle di denunciare l’amministratore della società alla Procura della Repubblica di Vicenza, avanzando contestuale specifica proposta di sequestro preventivo finalizzata a porre sotto vincolo cautelare l’equivalente delle imposte evase. Il quadro probatorio portato all’attenzione dell’Autorità Giudiziaria è stato condiviso dal G.I.P. presso il Tribunale di Vicenza che ha accolto la richiesta di sequestro preventivo per equivalente presentata dalla Procura della Repubblica di Vicenza disponendo il sequestro preventivo del profitto del reato nei confronti dei beni e delle disponibilità finanziarie
della società e dell’indagato di 334mila 774 euro.