L’ultimo saluto commosso al giovane Nicolò
Nel pomeriggio di martedì 11 giugno si è svolto il funerale del 15enne che è stato vittima del tragico incidente tra il suo scooter ed un’auto.
L’ultimo saluto commosso al giovane Nicolò
«Ci sentiamo ancora tutti dentro un incubo dal quale vorremmo svegliarci, o essere svegliati e sentirci dire “È stato un sogno orribile, ma per fortuna è stato solo un sogno!”. E, invece, siamo qui a farci forza e a darci coraggio insieme».
Queste sono alcune delle parole di don Federico Fabris, parroco di Mure di Colceresa, durante la celebrazione del funerale di Nicolò Celi, il ragazzo di 15 anni morto a causa di un tragico incidente la settimana scorsa. A salutare per l’ultima volta Nicolò, martedì 11 giugno, si sono riunite tante persone. Ad accoglierle tutte non è bastata la chiesa di Mure, località dove abitava con la famiglia. In molti, infatti, hanno assistito alla cerimonia dall’esterno della parrocchia, dove su uno striscione bianco si leggeva la scritta «Buon viaggio Nicolò». C’erano i suoi compagni di classe dell’Istituto «Scotton» di Bassano e anche i compagni con cui il ragazzo condivideva la passione per il ciclismo, il suo allenatore Gianni Comacchio, gli amici di sempre e quanti volevano bene a lui e alla sua famiglia. E, soprattutto la mamma Barbara Ghirardello, il papa’ Roberto e il fratello Filippo. Accanto al feretro bianco la bici di Nicolò, di un rosso sgargiante, e attorno all’altare un gruppo di giovani ciclisti e le coccarde dei gruppi Aido della Provincia che hanno ringraziato la famiglia per aver deciso di donare gli organi del ragazzo. Un ringraziamento che è arrivato anche da parte di don Federico:
«Grazie per questo gesto che permetterà a tante persone di continuare a vivere. Nel dolore e nello strazio ci permettiamo di dire che Nicolò è ancora vivo, è ancora tra noi, perché se ne è andata solo una parte. Il vostro è un gesto di coraggio che diventa testimonianza per tutti noi».
Anche il vescovo di Padova Claudio Cipolla ha inviato un messaggio di cordoglio e vicinanza alla famiglia del ragazzo. Promessa del ciclismo, si allenava con il Velo Junior di Nove da quasi due anni e stava ottenendo risultati eccellenti. Giovedì scorso la comunità di Mure si era riunita per una veglia di preghiera per Nicolò, ma purtroppo proprio mentre tutti pregavano per lui è arrivata la notizia della sua scomparsa.
«Abbiamo chiesto la guarigione, abbiamo supplicato che Nicolò potesse rimanere tra noi e con noi. Abbiamo chiesto un miracolo. Forse, però, il miracolo è stato e sarà proprio Nicolò. Ci fa male dirlo, ma in fondo al cuore vogliamo credere che sia così: un atleta che corre in bici non può e non potrà mai starsene fermo neanche in paradiso. Anche lì e da lì, correrà in sella alla sua bici per portare il bene dappertutto specialmente in mezzo a noi» ha detto il parroco.
Alla fine della cerimonia, fuori dalla chiesa, la folla di presenti si è stretta attorno al feretro bianco. Quello rivolto a Nicolò è stato un ultimo saluto accompagnato dal suono delle campane a festa e dalle note di «Vorrei farti un regalo» di Tiziano Ferro e di «We are the champions» dei Queen. Non è stato un addio, ma un arrivederci. Un «buon viaggio» come hanno scritto i suoi amici. Mentre in cielo si alzavano centinaia di palloncini bianchi.
Lo striscione bianco che grida «Buon viaggio Nicolò»
«Buon viaggio Nicolò». Un lungo striscione bianco viene steso lungo la palestra dell’Istituto Secondario Don Milani di Colceresa. A lato, il disegno di una bici, la sua passione e tanti messaggi di amicizia. La festa di fine anno scolastico tenutasi nell’istituto secondario si è data un tono diverso. La notizia della morte di Nicolò Celi ha sconvolto ex professori, coetanei, compaesani e collaboratori scolastici. Con un ricordo e con delle semplici parole si è deciso di dedicare il consueto concerto di fine anno a Nicolò e donargli un ultimo saluto tra le note di una canzone. Così venerdì 8 giugno la palestra della scuola media è diventata un luogo di memoria, dove ognuno ha portato un pezzo di sé e della propria amicizia con Nicolò.
«Inizialmente si voleva sospendere il concerto di fine anno. Ma i ragazzi si sono messi subito all’opera per dedicare quest’ultimo giorno a Nicolò. Alla fine, il concerto si è fatto, e straordinaria è stata la prontezza degli studenti e la straordinaria determinazione nel creare disegni, cartelloni, messaggi dedicati a Nicolò», dice Cinzia Lunardon, assessore del comune di Colceresa.
Presenti anche i ragazzi delle scuole superiori, ex compagni e coetanei di Nicolò e amici di ritrovo. Anche con la collaborazione di questi ultimi e dei professori si è voluto tramutare il concerto in uno splendido saluto verso il proprio amico.
«Non si può morire così e, soprattutto, così giovani! Questo è il pensiero che siamo portati a fare quando accade una tragedia che stronca la vita di un adolescente. Ma noi a scuola, venerdì scorso, non avevamo solo questo triste pensiero in mente: Nicolò, il ragazzo coinvolto nel grave incidente accaduto a Molvena di Colceresa, era un ex alunno del nostro istituto. Un giovane simpatico e benvoluto, un piccolo campione del ciclismo, conosciuto da tutti, perché la nostra è una piccola comunità di paese in cui è ancora facile intrattenere rapporti di vicinato» afferma Carmelo Ferrara, insegnante della scuola secondaria.
«La notizia della morte di Nicolò si è diffusa giovedì in tarda serata. Il mattino successivo, già nel cortile della scuola, l'aria era diversa: al vociare rumoroso e caotico dei ragazzi, si era sostituito un bisbigliare sommesso e, a tratti, addirittura il silenzio. Superata la prima fase emotivamente forte, bisognava decidere il da farsi per il giorno seguente. La nostra scuola, infatti, era nel pieno dei preparativi per il concerto di fine anno scolastico. Dopo un primo momento in cui si era pensato di annullare l'evento, ragionando fra insegnanti e condividendo i nostri dubbi con l'assessore Lunardon, si è deciso all'unanimità di fare comunque il concerto e di dedicarlo a Nicolò. I ragazzi, dunque, su indicazioni iniziali di noi docenti, ma successivamente in piena autonomia, hanno preparato uno striscione e dei cartelloni con delle frasi di saluto e di ricordo per l'amico scomparso», conclude Ferrara.