Ai Ferrovieri, quartiere di Vicenza dove anche il centro sociale ha dovuto far posto alla linea del Treno ad Alta Velocità, quella di ieri, 15 dicembre 2025, è stata una giornata calda iniziata all’ex Bocciodromo e finita tardi con la manifestazione degli attivisti ad occupare l’area di un campo da calcio in via Corridoni.
Fine di un’epoca
Fine ingloriosa del dopo lavoro di via Rossi, ai ferrovieri, l’ex Bocciodromo trasformato in centro sociale nel 2010 e liberato qualche mese fa in quanto ricadente nelle aree soggette al passaggio del TAV.
Frattanto l’immobile era diventato presidio anti TAV, appunto e gli occupanti si erano appropriati di altri spazi nell’ex istituto Baronio, in via Trento.
Perché resti negli annali la strenua difesa dell’indifendibile, gli attivisti avevano occupato per l’ultima volta l’ex Bocciodromo, tanto che gli Agenti della Questura hanno fatto sfondare l’ingresso con la ruspa, prima che intervenisse la “Celere”.
L’ultima battaglia
Era già dallo scorso venerdì, ovvero dalla pubblicazione dell’ordinanza che annunciava un divieto di sosta in via Rossi, causa demolizione, che il presidio era diventato permanente e molto presto, nel D-day sono arrivati un centinaio di compagni a dare manforte a quanti erano stati di guardia durante la notte.
Poi, però, sono arrivate le Forze dell’ordine con i blindati e con i reparti della “Celere” ed alle 9:30 è stato intimato agli occupanti l’ordine di lasciare l’edificio.
Gli attivisti, nel caso di specie per niente attivi, sono stati spostati di peso ed era ormai passato mezzogiorno quando la ruspa ha demolito le barricare erette dai manifestanti che insistevano nella protesta scaricando estintori e lanciando cachi marci all’indirizzo dei Poliziotti.
Ai getti e lanci dei compagni, la “Celere” ha riposto coi lacrimogeni, finché dopo mezz’ora di tafferugli, gli occupanti sono scappati nel bosco Lanerossi e le ruspe del consorzio che sta costruendo il Tav, hanno iniziato a demolire l’immobile.
I commenti
Contento il Sindaco, Giacomo Possamai, per la fine tutto sommato incruenta di una giornata dalla quale non si sapeva cosa aspettarsi, è stato invece l’ex sindaco ed oggi vice presidente del Consiglio della Regione Veneto, Francesco Rucco, ad esprimere soddisfazione per la “legalità ripristinata dopo anni di mancato rispetto delle regole“.
Ritorno alle regole dunque
Manco per niente: gli attivisti hanno già occupato il campo da calcio abbandonato di via Corridoni, come si diceva, che è di proprietà delle Ferrovie e che non è stato ancora venduto: sarà il nuovo presidio No Tav la cui prima assemblea è stata prontamente indetta”.