Omicidio Canevarolo

Giallo di Torri di Quartesolo: interrogato il compagno come persona informata sui fatti

Non vi sarebbe ancora alcuna arma, né un movente per quello che potrebbe essere un delitto

Giallo di Torri di Quartesolo: interrogato il compagno come persona informata sui fatti

Torniamo anche noi a completare per quanto possibile il quadro sulla morte di Diana Canevarolo trovata esanime con un colpo alla testa, nel cortile di casa alle cinque e mezza del 4 dicembre 2025, in via Zara a Torri di Quartesolo e mancata due giorni dopo il ricovero.

Diana Canevarolo

Indagini in alto mare

Non vi sarebbe ancora alcuna arma, però, né sarebbe noto il movente di quello che, dopo l’esame autoptico, potrebbe essere un delitto piuttosto che la conseguenza di una caduta accidentale da una finestra di casa.

Se, infatti, sul corpo della Canevarolo non erano stati riscontrati segni compatibili con una caduta, nel collo, invece l’autopsia aveva evidenziato dei lividi che aprivano scenari più foschi, soprattutto al legale dei famigliari della vittima, Avvocato Cesare Dal Maso, che in quell’indizio vedeva sostanziarsi il sospetto che vi fosse una mano omicida da individuare.

Ricordava, infatti, Dal Maso, che nell’immediatezza del fatto, qualche testimone aveva parlato di urla che si sarebbero sentite nel buio di quella notte.

E’ così che, scava che ti scava, ora le urla sembra potessero essere maschili, almeno stando a sentire un vicino di casa della Canevarolo.

La situazione

Nel fascicolo aperto dalla Procura dopo l’autopsia, intanto, sarebbero ancora più le domande che le risposte:

  • la morte è da ricondurre alla ferita alla testa?
  • dove sarebbe l’oggetto col quale è stata procurata?
  • come sono state fatte le ferite riscontrate sul collo?
  • chi urlava alle tre di notte?

Sui sugli stessi social si troverebbero commenti sui passi svolti nell’indagine, dal sequestro dell’immobile a quello di attrezzi nel garage della famiglia durante uno dei diversi passaggi fatto dagli inquirenti, ma del movente ancora nulla si potrebbe azzardare tal che la famiglia viene descritta come tutt’altro che litigiosa tanto col vicinato che nei rapporti di lavoro.

La testimonianza che torna a far parlare

Sarebbe in queste ore confermato che un vicino della vittima, intorno alle 3 del mattino, avrebbe sentito una forte voce maschile. Beh?

Il figlio ed il compagno, sentiti dagli inquirenti, avrebbero a loro volta riferito che a quell’ora la 49enne era solita uscire per navigare sui social e fumarsi una sigaretta.

Ed è in tali circostanze che la Canevarolo, aveva anche sorpreso dei ladri che tentavano di accedere al loro cortile.

Riprende vigore quindi l’attività di verifica dei filmati di tre telecamere di video sorveglianza che monitorano il cortile dell’abitazione, il vialetto di accesso esterno e l’ingresso principale dell’abitazione.