I Miracoli Eucaristici [6]

1608, Francia: Il Miracolo di Faverney

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1608, Francia: Il Miracolo di Faverney

L’Ostensorio e l’incendio dell’Abbazia

Era la Pentecoste del 1608 ed i monaci dell’Abbazia di Faverney avevano esposto il “Santissimo” per l’adorazione. Nella notte, in chiesa scoppiò un incendio che distrusse tutti gli arredi sacri e l’altare ma non l’Ostensorio che fu recuperato qualche giorno dopo, sospeso in aria ed intatto.

Ancora oggi l’Ostia è conservata e sarebbe oggetto di venerazione da parte di Pellegrini che ogni anno accorrono per ricordare il Miracolo.

Faverney e l'incendio
Faverney e una raffigurazione dell’incendio

Il racconto

L’ondata di proselitismo di  protestantesimo e calvinismo nel XVII° Secolo in Francia, veniva favorita dai vantaggi che questi movimenti assicuravano a quanti tra i nobili ed il Clero, lasciavano il Cattolicesimo per abbracciare le nuove religioni.

Ciò, oltre a mettere a rischio la Fede, apriva fronti di incertezza nella Chiesa locale e nei Monasteri, tanto che anche i Benedettini dell’Abbazia di Faverney – all’epoca erano 6 monaci e due novizi – sembra non fossero più tanto ligi alla loro Regola della quale avevano mantenuto solo il culto verso la Madonna di Notre Dame “la Blanche”, accreditata in zona di molti miracoli tra i quali, si raccontava, quello del ritorno in vita di due bambini non ancora battezzati.

Il 25 maggio 1608, alla vigilia di Pentecoste, i monaci avevano allestito un altare provvisorio per l’esposizione e l’adorazione del Santissimo Sacramento; essendo la lunetta dell’ostensorio molto larga, il Priore, don Sarron, vi aveva inserito due Ostie e, terminati i Vespri, i monaci lasciarono esposto l’Ostensorio. Sull’altare erano anche la Bolla di Papa Clemente VIII°, che assicurava le indulgenze e la lettera di autorizzazione del Vescovo.

Il mattino dopo, quando il  sacrestano don Garnier ed il novizio Brennier aprirono la chiesa, la trovarono invasa dal fumo con l’altare ridotto in cenere e cominciarono ad urlare chiamando religioni e paesani in aiuto nella speranza di recuperare gli arredi sacri.

Diradato che si fu il fumo, i presenti videro l’Ostensorio sospeso in aria, mentre la folla aumentava e si accalcava per vedere il Miracolo Eucaristico, ovvero le due Ostie rimaste intatte malgrado l’incendio.

I monaci Benedettini, non sapendo come comportarsi, avrebbero chiesto consiglio ai frati Cappuccini di Vesoul, i quali allestirono un nuovo altare sopra quello bruciato, per la celebrazione di una Santa Messa durante la quale, il 27 maggio 1608, alla elevazione dell’Ostia, l’Ostensorio lentamente discese sul nuovo altare.

Vetrata della chiesa con raffigurato il miracolo
Vetrata della chiesa con raffigurato il miracolo

Al termine del processo canonico, il 10 luglio 1608, l’Arcivescovo di Besançon dichiarò autentico il Miracolo Eucaristico e il 13 settembre l’Arcivescovo di Rodi, quale nunzio a Bruxelles, lo fece conoscere al Papa Paolo V° che concesse una Bolla d’indulgenza; il Miracolo, frattanto, aveva riacceso la fede di molti.

Bisognerà però arrivare al 1862 perché la Congregazione dei riti autorizzi la celebrazione del fatto, ed al 1908 perché, trecento anni dopo, esso venga considerato “Miracolo” dal Congresso Eucaristico Nazionale.

Oggi

Ancora oggi è possibile venerare la Reliquia di una delle due Ostie rimaste intatte. La seconda, donata alla chiesa di Dole, sarebbe stata distrutta dai rivoluzionari nel 1794.

Faverney è un comune francese di poco più di mille abitanti, situato nel dipartimento dell’Alta Saona, nella regione della Borgogna.

I Miracoli

Liberando alcuni uomini dai mali terreni della fame, dell’ingiustizia, della malattia e della morte, Gesù ha posto dei segni messianici; egli non è venuto tuttavia per eliminare tutti i mali di quaggiù, ma per liberare gli uomini dalla più grave delle schiavitù: quella del peccato, che li ostacola nella loro vocazione di figli di Dio e causa tutti i loro asservimenti umani (Catechismo della Chiesa Cattolica, 549).

Per saperne di più: https://www.miracolieucaristici.org/

“I Miracoli Eucaristici” [6]: senz’altra pretesa che quella di diffondere l’operato di San Carlo Acutis.

Nella prossima uscita: Miracolo di Morne – Rouge – Isola della Martinica, 1902