Prossimamente il Gruppo “Abracadabra” di Asiago sarà ospite al “Teatrino Costenaro” di San Giuseppe di Cassola.
Ce lo presenta Denis Imberti, socio fondatore ed attuale rappresentante:
“Abracadabra nasce in “Altopiano dei Sette Comuni” nel 2016 grazie all’esperienza di ricerca artistica ed inclusiva fra Roberto Azzolini e me, appassionato scultore e ceramista, che collaboro con Stefano Tasca animando da una decina d’anni il progetto “Un Mondo a colori” per i bambini e le maestre della primaria di Asiago”.
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Denis Imberti
Roberto Azzolini
Stefano Tasca
Quale è l’innovatività della vostra proposta?
“La scoperta della ceramica con la quale siamo passati dal foglio da disegno ad una dimensione bidimensionale, intanto, e da quella allo sviluppo ulteriore dato dalle realizzazioni in ceramica ovvero il mezzo attraverso il quale oggi Abracadabra si è aperta a tanti altri soggetti creativi ed autori originali”.

E’ una condivisione organizzata e continuativa del vostro tempo?
“Si, ci si incontra settimanalmente durante tutto l’anno, alla Cooperativa San Matteo e San Luigi di Asiago che ci ospita gratuitamente.

E l’esperienza vi impreziosisce continuamente, immagino?
“Ancora una volta ha ragione. Dal foglio ed il bidimensionale, siamo ora al tridimensionale, ma sempre a partire dai disegni dei ragazzi, fino alla realizzazione di curiose lampade in ceramica o sculture da giardino”.
Altra produzione da promuovere?
“Beh, produciamo stampe digitali su prodotti industriali quali tazze da tè, tovagliette da colazione, tshirt, felpe, cuscini, che vengono ceduti per autofinanziare i nostri progetti”.

In quanti siete in Abracadabra?
“Sono sedici gli autori che traggono ispirazione da centinaia di disegni e sono caratterizzati da una loro identità artistico-stilistica; si tratta di Anna Costa, Alex Panozzo, Christian Panozzo, Davide Tura, Elia Pertile, Giancarlo Pilati, Jacopo Scaggiari, Marta Mosele, Mattia Andreotti, Mattia Carpanedo, Mauro Aiello, Nicola Girardi, Rachele Biasia, Roberto Azzolini, Thomas Munari e Veronica Berto” (le foto di alcune realizzazioni le trovate in pagina, le altre le potrete vedere QUI).
Già, gli artisti protagonisti di un suo libro, vero?
“Certo, sono i protagonisti di “Sono come tu mi sogni” che è il titolo di un libro che ho appena pubblicato per la casa editrice Erickson 2025. Come veri e propri designer, nelle loro mani le pietre scartate divengono testata d’angolo per costruire o mantenere vivo il senso e la bellezza di una comunità che possa dirsi ancora creativa quanto solidale”.
Carla Collesei: i miracoli sono le persone
Il mantra dunque è: Abracadabra, i miracoli sono le persone ed era stata Carla Collesei, un’amica, scrittrice, poetessa, artista e ceramista, venuta a mancare quest’anno, che lo aveva spiegato bene in una presentazione ora adottata dal gruppo:
“Abracadabra è una parola che appartiene al linguaggio dell’immaginario collettivo. La sua pronuncia richiama alla mente atmosfere di sospensione carica di attesa del meraviglioso, quasi una porta sull’arcano che può, con la sua sola evocazione, trasformare le cose, sciogliere nodi, risolvere situazioni, stravolgere il quotidiano svelando realtà altre, mondi trascendenti, miracoli accessibili”.

Voi, Denis, quale significato le attribuite?
“Abbiamo scelto un nome coraggioso come il gruppo che si è aggregato in Altopiano, con l’intento di migliorare la realtà difficile e problematica di alcuni ragazzi, in età scolare e non, con la specifica sottolineatura, però, che il cambiamento non avviene in virtù di un’azione magica bensì di un autentico miracolo”.
Cioè?
“Cioè il miracolo che si ripete continuamente grazie a quanti – associazioni, privati simpatizzanti o esperti, genitori, educatori, volontari – offrono il loro aiuto disinteressato e competente, per accompagnare il percorso di crescita di soggetti in difficoltà che presentano gradi diversi di disabilità di apprendimento o di relazione”.
Cosa di meglio che mettere tutti attorno a qualcosa da modellare senza paura di sbagliare, dei giudizi e dei pregiudizi?
“Infatti, quello dell’arte è il linguaggio comune scelto per attuare questo progetto socializzante, con la finalità dichiarata di inclusione, di potenziamento e sviluppo della creatività in chiave educativa e relazionale”.
E poiché, alla fine, anche di ceramica si tratta, quale miglior palcoscenico di quello del “Teatrino Costenaro” per rilanciare il messaggio del gruppo?