Tiene banco da qualche giorno un fatto che non sembrerebbe appartenere al nostro territorio: si intende quello di una periferia ancora abitata da gente che ha lavoro e poco tempo da perdere (in copertina, Lorenzo Cracco: uno che vive per gli altri).
Quel che non ti aspetti
Eppure capita: il Sindaco di una Comunità proveniente da una economia agricola ed in buona parte ancora tale, ma fatta di piccole e medie imprese ed un commercio perfettamente compatibili con un territorio che, a sua volta, è ricco di natura – ci sono risorgive ed è attraversato dal fiume Tesina – ed ha una sua importanza storica e culturale, è fatto oggetto di minacce esplicite di morte.
Primo avvertimento
“Primo avvertimento” dice un foglietto ricevuto lo scorso 7 novembre, del quale si è avuta notizia solo in questi giorni, che accompagnava in busta anonima lasciata nella sua cassetta postale, un proiettile.
Adagiato tra i campi della prima periferia ad est del capoluogo berico, il paese di Bolzano Vicentino cui ci riferiamo, dal 2023 è retto dalla Amministrazione guidata dal Sindaco Lorenzo Cracco che mai avrebbe pensato di trovarsi in un imbarazzo tale.
L’imbarazzo
Già, per ora, solo di imbarazzo si tratta poiché il Sindaco intervistato nell’immediatezza dei fatti, avrebbe detto:
“Da quando rappresento la mia Comunità, credo di non avere fatto altro che il suo interesse senza mai anteporvi il mio”.
L’incarico come servizio alla Comunità
Prova ne sia che la famigerata missiva, il Sindaco l’ha trovata al rientro da una escursione fatta sul Massiccio del Grappa dove aveva accompagnato alcune classi delle scuole medie del suo paese.
A favore dei microfoni delle emittenti locali, poi, il Sindaco ha chiosato:
“È faticoso pensare che possano accadere cose del genere, eventi che senza tanti giri di parole ti lasciano inevitabilmente con le gambe molli. In due anni e mezzo di amministrazione ne è passata di acqua sotto i ponti, ci siamo trovati davanti a situazioni ingarbugliate e tese, ma nulla che potesse giungere a tanto. Il nostro modo di amministrare è sempre stato aperto al dialogo”.
Trasversale la solidarietà che Cracco ha ricevuto da tanti colleghi Amministratori e dai suoi concittadini.
Il Sindaco, peraltro, in quanto “parte lesa” sarebbe già stato sentito a “sommarie informazioni“, come si direbbe, dai Carabinieri del luogo ai quali competono le indagini.
In genere si minaccia perché..
Proprio agli inquirenti sarà noto che le principali cause di intimidazione e minacce ai Sindaci sono spesso legate al loro ruolo politico e all’esercizio delle funzioni pubbliche, in particolare quando devono prendere decisioni impopolari o che contrastano con interessi di natura criminale o economica.
Altre cause possono includere il contrasto – anche non consapevole – ad attività illecite, come quelle legate alla criminalità organizzata o al traffico di droga, e le pressioni che derivano dalla gestione di questioni sensibili a livello locale quali l’urbanistica.
Tra le cause principali però..
Tra le cause principali, però, normalmente vi sarebbero interessi illegali e criminalità organizzata e le minacce possono provenire da individui o gruppi che cercano di influenzare le decisioni del sindaco per propri fini illeciti, specialmente in aree con la presenza di criminalità organizzata.
I Sindaci, poi, affrontano minacce quando devono prendere decisioni impopolari, che hanno un impatto negativo su specifici gruppi o interessi, come ordinanze per la sicurezza urbana o decisioni su questioni ambientali o urbanistiche.
Le intimidazioni possono riguardare anche ricatti e pressioni che mirano a condizionare l’operato del sindaco ma possono essere anche di natura politica.
“Non mi fermo”
Su questi aspetti e su altri ancora i Carabinieri avranno voluto il parere del Sindaco Lorenzo Cracco che, intanto, ha dichiarato fermamente: “Non mi fermo“.