Si ricorderanno gli allarmi sulla contaminazione del territorio attraversato dalla Superstrada Pedemontana Veneta, per i quali, a conclusione di complesse attività d’indagine, la Procura di Vicenza aveva finito per notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari a dodici persone, indagate, a vario titolo, per i reati di inquinamento ambientale e omessa bonifica.
Gli indagati, tra cui componenti degli organi di amministrazione del Consorzio S.I.S. S.c.p.a. e della S.P.V. S.p.A., nonché responsabili tecnici e direttori di cantiere, sono ritenuti coinvolti nella gestione delle opere di realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta, in particolare per quanto riguarda:
la Galleria naturale di Malo, nei territori comunali di Castelgomberto (VI) e Malo (VI);
la Galleria naturale di Sant’Urbano, nel territorio di Montecchio Maggiore (VI). (In copertina, foto d’archivio della galleria di Malo)
Monitoraggio continuo
Come assicurato più d’una volta, indipendentemente dalle indagini della Magistratura, La Regione aveva sempre assicurato controlli specifici e continuati.
Ed infatti, è della scorsa settimana una relazione che l’Arpav ha presentato a Palazzo Nievo, sede della Provincia di Vicenza, sulle attività di monitoraggio ambientale correlate alla costruzione delle Gallerie di Malo e Sant’Urbano.
Su questo specifico tema, peraltro, Arpav ribadisce di essere impegnata sin dal 2021.

Le richieste della Provincia
Ciò nondimeno, la Provincia aveva aperto un tavolo di coordinamento per la gestione dei procedimenti relativi all’inquinamento da PFBA, cioè la sostanza appartenente all’ampia famiglia dei composti perfluoroalchilici, rilevata in alcuni tratti dell’acquifero vicentino e per questo motivo la Provincia aveva convocato tutti i Comuni interessati dall’inquinamento da PFBA (Arzignano, Brogliano, Caldogno, Cornedo Vicentino, Castelgomberto, Isola Vicentina, Dueville, Malo, Marano Vicentino, Montecchio Maggiore, Montecchio Precalcino, Monticello Conte Otto, Sarcedo, Thiene, Trissino, Villaverla, Vicenza), oltre a Ulss8 ed Arpav, appunto.
Ed Arpav ha detto la sua
Il primo dato emerso dall’incontro è che allo stato delle conoscenze, laddove attualmente presente una rete di monitoraggio delle acque sotterranee nei pressi di siti oggetto di controllo, non sono emerse situazioni di criticità tali da poter indicare la presenza di un potenziale inquinamento in atto.
È stato inoltre indicato, come già ribadito in altre sedi dai Gestori dei Servizi Idrici Integrati, che la situazione della potabilità delle acque risulta sotto controllo.