Un anno di sofferenze

A processo il 21 ottobre i genitori del 14enne di Vicenza morto di cancro e curato con l’arnica

I genitori hanno impedito consapevolmente gli urgenti e indifferibili interventi diagnostici e terapeutici

A processo il 21 ottobre i genitori del 14enne di Vicenza morto di cancro e curato con l’arnica

Per il Pubblico Ministero Paolo Fietta, i genitori di Francesco M.B., un 14enne, colpito da una aggressiva forma di cancro alle ossa, dovranno andare a giudizio per tentato omicidio aggravato, eventualmente dal dolo.

A metà del mese scorso, ne avevamo scritto anche noi e, per la pietà ispirata dal caso e non solo per la sorte del ragazzo, pensando anche ai genitori ai quali non ci saremmo sentiti di non riconoscere la buona fede, aspettavamo proprio di sapere come l’avessero pensata in Tribunale.

Ecco cosa ha concluso il Pubblico Ministero: avanti alla Corte di Assise del Tribunale a Vicenza, il 21 ottobre 2025, patrocinati dagli avvocati Lino e Jacopo Roetta, sono attesi i genitori i quali, l’osteosarcoma che aveva colto il figlio, avrebbero “tentato di curarlo con l’arnica” come dicono le cronache locali di questi giorni, preferendo alle cure tradizionali una certa “dottrina Hamer” nella quale era specializzato il Centro, toscano, al quale si erano rivolti.

La malattia e i rimedi Hamer

Ad approfondire la cosa sul sito dell’Associazione Italiana Ricerche sul Cancro (AIRC)  quelle di Ryke Geerd Hamer sono solo pseudo-teorie basate su quelle che per Hamer sono le “leggi della biologia”, secondo le quali ogni malattia è causata da un conflitto di tipo psichico che coglie l’individuo alla sprovvista e la cui guarigione passerebbe attraverso la risoluzione di quel conflitto.

Dice l’AIRC:

“Dal punto di vista scientifico, le pretese “leggi della biologia” illustrate da Hamer non sono altro che invenzioni, in contrasto con quello che è noto e dimostrato sulla fisiologia umana”.

Le cure alternative

E’ anche il Giornale di Vicenza ad aver già ricostruito doviziosamente la parte avuta dalle tante persone che durante la malattia si sono occupate da Francesco, da quando su indicazione di un medico veneziano i genitori si sono rivolti al Centro aretino nel quale per un mese non gli vennero somministrati altro che impacchi, per poi recarsi all’ospedale di Perugia con il ragazzo ormai stremato dal male.

Inizialmente all’Ospedale di Perugia i genitori non diedero risposte chiare, ma nei tre mesi di ricovero, accettarono che Francesco fosse trattato con chemioterapia e radioterapia, in ottica ormai palliativa, non essendo il male più operabile.

E’ da lì che il ragazzo sarebbe stato trasferito dai nonni a Dueville.

La segnalazione e gli accertamenti

La vicenda prende una insolita piega nella primavera del 2023, quando una vicina di casa dei nonni – il cui figlio era uscito felicemente da una cura chemioterapica – venuta evidentemente a conoscenza delle vicende del ragazzetto, ha segnalato il caso ai Servizi sociali di Dueville e da quelli sono partiti gli accertamenti dei sanitari vicentini fino ad arrivare alle perizie affidate dal Tribunale a due consulenti della Procura, il professor Andrea Porzionato e il professor Andrea Angelini, dell’Università di Padova, i quali hanno confermato l’irreversibile quadro clinico dell’adolescente che morirà il 13 gennaio 2024 dopo un anno di atroci sofferenze.

Potranno difendersi i genitori?

I genitori si sono davvero opposti alle cure mediche per il figlio malato? Sapendo dell’osteosarcoma – come dice il Pubblico Ministero Paolo Fietta – hanno impedito consapevolmente  gli urgenti e indifferibili interventi diagnostici e terapeutici proposti dall’ospedale Rizzoli di Bologna e rifiutato immotivatamente la biopsia ossea e le tradizionali cure in grado di trattare il tumore?

Attorno a questi argomenti si discuterà dal 21 ottobre 2025 in Corte d’Assise a Vicenza e si giocherà la sorte dei genitori di Francesco.