Dopo aver prontamente riferito della tragedia sul lavoro consumatasi giovedì 25 settembre a Montecchio Maggiore alla Geo Scavi srl in via Ponte Guà (località Pontesello), torniamo in argomento per dire che la vittima era proprio il titolare delle stessa azienda che si occupa di stoccaggio e trattamento di terreni di risulta da cantieri.

L’incidente
Si tratta del 49enne Antonio Picco, il quale, alla guida di un camion, stava effettuando una manovra all’interno del capannone ed è andato ad urtare una trave che, a sua volta, sarebbe piombata sull’automezzo uccidendolo.
La putrella si è staccata dalla struttura crollando sulla cabina mentre il personale al lavoro si precipitava per i primi soccorsi e per dare l’allarme ma, per le gravi ferite riportate, per l’imprenditore non c’è stato niente da fare.

Soccorsi e verifiche
In azienda sono arrivati i sanitari del Suem 118, i tecnici dello Spisal dell’Ulss 8 Berica ed i Carabinieri di Montecchio Maggiore, mentre i Vigili del fuoco giunti da Arzignano, evacuavano la struttura per verificarne la staticità dopo la caduta della trave.
Allo Spisal il compito di verificare le cause dell’infortunio, cosa che ha fatto raccogliendo le testimonianze dei presenti e richiedendo ogni documento utile alla bisogna.
Incredulità e dolore
In ditta sono giunti i familiari della vittima, il sindaco di Montecchio Maggiore Silvio Parise ed il vicesindaco Gianfranco Trapula, informati dell’incidente mortale capitato a una persona benvoluta e stimata dalla comunità di Montecchio, ma anche di Sovizzo dove nel 2019 era stato anche consigliere comunale.
Amante dello sport, Antonio Picco era molto vicino alla Associazione rugbistica Aries che alla sua pagina social ha affidato un messaggio:
Le reazioni sindacali
L’ennesima vittima sul lavoro che va ad aggiungersi al già triste elenco degli incidenti mortali nel Veneto, ha riacceso il dibattito sulla necessità di maggiori investimenti nella sicurezza e nella prevenzione.
Nonostante in questo caso la vittima sia proprio il titolare dell’azienda, il quale per primo sarà stato molto attento alla sicurezza sul posto di lavoro, tanto per il ruolo che per le responsabilità che in materia aveva sui suoi dipendenti, la prima da alzare la voce è stata la Uil Veneto, il cui Segretario Roberto Toigo ha comunicato:
“L’ennesima morte sul lavoro rappresenta per la nostra regione un macabro monito. Servono più sicurezza, più formazione e più controlli. La vita non può essere sacrificata sull’altare della produttività”.
Raffaele Consiglio, segretario generale provinciale di Cisl Vicenza, dal canto suo ha parlato di una situazione di assoluta gravità assoluta:
“Dall’inizio dell’anno abbiamo registrato un incremento senza precedenti di infortuni mortali. È urgente intervenire sulla carenza di organico degli enti di controllo e sulla ridotta percezione del rischio, che rende inefficace anche l’impegno crescente nella formazione”.