Addio a Riccardo Pulvini, il noventano che curava le vetrine di Harrods
Abitava nella Capitale inglese da quando aveva 19 anni e aveva iniziato la sua carriera come chef, finché non decise di inseguire la sua passione iniziando ad allestire vetrine, fino alla sua assunzione da Harrods.

Nella giornata di venerdì 1° agosto 2025 è stato rinvenuto il corpo senza vita di Riccardo Pulvini, 33enne originario di Noventa Vicentina, ma che abitava a Londra da quando aveva 19 anni.
Addio a Riccardo Pulvini
Attualmente, le cause della morte di Riccardo rimangono ignote e, si spera, che sarà l'autopsia a far luce sul decesso del 33enne. Nel frattempo però, i genitori non possono andare a Londra finché non sarà esaminato il corpo.
La sua famiglia ha ricevuto la notizia dai Carabinieri di Noventa Vicentina, che a loro volta erano stati contattati dalla Farnesina.
Riccardo Pulvini lavorava per la catena Harrods come Visual merchandiser, cioè allestiva le vetrine dei negozi presenti in uno dei centri commerciali più famosi al mondo. Infatti, come disse a Tviweb nel 2018, sotto il periodo natalizio è la seconda attrazione londinese più visitata, solo il Big Ben li supera.
Tuttavia, Riccardo non aveva una laurea in questo campo come i suoi colleghi, ma era partito dal basso iniziando con Zara Home, subito dopo aver abbandonato la cucina. Di fatto, inizialmente la sua carriera era iniziata come chef, lavoro per il quale aveva studiato, ma nel 2016 decise di inseguire la sua passione.
Hiv is: just a part of me
Riccardo Pulvini era conosciuto anche per il suo ruolo da testimonial per la campagna informativa mondiale di sensibilizzazione sull'aids, intitolata: "Hiv is: just a part of me".
In particolare, il 33enne raccontò che la sua vita sessuale gay iniziò da un'app sul cellulare, dove conobbe un ragazzo. Tuttavia, dopo un mese decise di farsi un test, che risultò positivo. Nonostante lo choc iniziale, ha deciso di diventare uno dei tre testimonial italiani di questa campagna. Infatti, come riporta gay.it, lo ha fatto:
"Perché io sono stato fortunato, ripeto. Ho avuto buoni amici e una fantastica famiglia che ha saputo capirmi e aiutarmi. Ma là fuori, nel mondo, non è così per tutti”.