Tragedia

Dopo due settimane, autorizzati i funerali di padre e figlio morti nelle acque dell'Agno in piena

Nella giornata di venerdì 2 maggio 2025 è stata recuperata l'auto di Leone e Francesco Nardon

Dopo due settimane, autorizzati i funerali di padre e figlio morti nelle acque dell'Agno in piena
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A metà  aprile 2025, durante quella notte da tregenda che aveva investito la valle dell'Agno, il Ponte dei Nori di Valdagno (VI) sotto la furia delle intemperie era crollato nelle acque dell'omonimo torrente, portando con sé anche una vettura sulla quale stavano Leone e Francesco Nardon, padre e figlio che, dopo una giornata lavorativa, si erano recati in centro al paese per capire se avessero potuto essere di qualche aiuto, loro che già intrattenevano rapporti con la Protezione Civile del posto anche in ragione delle soluzioni tecnologiche che ad essa avevano proposto ed avrebbero fatto comodo proprio in situazioni come quella che, causa l'eccezionale maltempo, si stava delineando in quella nottata.

Qui, Leone Nardon, sotto il figlio Francesco

 

Francesco Nardon

Notte da tregenda

Il crollo del ponte, oltre alla falla, aveva poi aperto anche una serie di interrogativi e la Procura di Vicenza aveva disposto il sequestro del Ponte dei Nori che aveva inghiottito e fatto cadere nel torrente Agno padre e figlio i cui cadaveri sono stati ripescati il giorno successivo a poca distanza di tempo l'uno dall'altro. Agli inquirenti rimaneva solo da analizzare la struttura per capire come fosse avvenuto il cedimento.

Le inchieste di rito

Nel frattempo dopo quello che la Procura ha ritenuto un tempo utile alle sue verifiche, è stato autorizzato il dissequestro dei corpi e sono stati autorizzati i funerali dei due sfortunati valdagnesi.

Il fatto ha destato grande eco in tutta la vallata ed anche oltre. Nel frattempo, però, si è giunti alle formali esequie dei due congiunti, durante le quali lo straziante saluto di Anna e Giulia - rispettivamente figlie di Leone e sorelle di Francesco - è stato affidato ai preti di Valdagno, don Samuele Stocco e don Luca Luisotto.

L'ultimo saluto

Le ragazze sono state poi le ultime a salutare papà e fratello il 26 aprile scorso, mentre la folla tributava a tutti il suo plauso a testimonianza di quanto fossero stimati tanto le donne che i maschi di casa Nardon, tutti sempre coinvolti nelle dinamiche paesane, parrocchiali e personali di chi avesse mai chiesto il loro aiuto.

Duomo di San Clemente, Valdagno (GoogleMap)

Insomma, ce n'era abbastanza perché il Duomo di San Clemente a Valdagno fosse gremito in ogni ordine di posti ed attorno ad esso ogni via fosse intasata.

Una comunità serena e solidale

Indipendentemente da ciò che vorrà dire al Procura, alla fine ad essa stessa ed indipendentemente dalle cause che venissero individuate per il crollo, converrà prendere atto che Leone ed il figlio Francesco, padre e figlio di 64 e 21 anni, potrebbero semplicemente essersi trovati nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Già, perché dall'esito dell'inchiesta aperta per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, l'intero paese era in lutto ed ha fatto emergere la solidarietà dell'intera comunità, come ha detto don Luca nell’omelia.

Senza eccedere nel culto della personalità - che la Chiesa non sposa - ad inizio cerimonia sono stati in tanti ad esprimere ogni possibile giudizio positivo nei confronti dei Nardon, tanto che si trattasse di dipendenti dell’azienda, amici di famiglia o di Francesco.

Il recupero dell'Ulysse

I Vigili del fuoco, invece, oggi 02 maggio 2025, hanno tratto dal greto del torrente Agno a Cornedo Vicentino, la Fiat Ulisse su cui viaggiavano Leone e Francesco Nardon.

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Lo scheletro del veicolo è stato liberato dai detriti e caricato su un carro attrezzi, destinazione un deposito giudiziario fino a fine indagini.

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