Svastica tracciata sulla targa commemorativa del partigiano Luigi Pierobon
L'ignobile profanazione della memoria dei valdagnesi, condannata da destra a sinistra

Luigi Pierobon (Cittadella, 12 aprile 1922 – Padova, 17 agosto 1944), nome di battaglia “Dante”, studente di Lettere all’Università di Padova, ucciso da partigiano a soli 22 anni, è titolato di Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Nel 1943 Pierobon scelse la via della Resistenza clandestina e, sia pur di formazione cattolica, fece parte del Gruppo Brigate d’assalto di matrice comunista, con base a Recoaro.
Divenuto poi comandante della Brigata "Stella" per meriti acquisiti sul campo, fu catturato dai fascisti e fucilato nella caserma padovana di via Chiesanuova, oggi sede del Comando Trasmissioni.

La targa affissa in Caserma a Padova

La Caserma "L. Pierobon" a Padova
Pierobon ha partecipato ed organizzato imprese importanti prima di essere catturato a Padova dove stava pianificando un attacco al comando fascista di Lerino (Vicenza). Torturato per 2 giorni, fu ucciso assieme ad altri 6 antifascisti ed in suo onore venne intitolata l'omonima Brigata partigiana che operò sui Lessini.
La memoria di Luigi Pierobon
Insomma, Luigi Pierobon era un esempio del suo martoriato periodo storico ed oltre alla Caserma gli verrà dedicata una Scuola Media a Cittadella (PD), mentre una delle due squadra di basket patavine ha portato il suo nome per moltissimi anni.
A distanza di ottant'anni, c'è chi lo prende ancora di mira ed istoria con una svastica la targa commemorativa a lui dedicata e posta all'inizio del percorso che passa sul lato nord del cimitero principale di Valdagno.
Tutti contro il gesto profano
Contro il gesto vandalico si sono immediatamente espressi tanto Comune che l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia (Anpi) che ora sostituiranno la lastra commemorativa.
L'Amministrazione
Mentre ci si chiede se possa trattarsi di un gesto politico piuttosto che di un comportamento irrispettoso di chi dimostra di essere a corto di cultura storica e rispetto, Maurizio Zordan, sindaco di Valdagno, insignita di medaglia d'Argento per la Resistenza, definisce l'atto di vandalismo come gesto incivile inaccettabile che suona come un’offesa alla storia e ai valori della sua Città che certamente non condivide quel che è successo.
L'Associazione partigiani
Appena arrivata la segnalazione, il Comune si è attivato con l’Anpi per sostituire la targa e ripristinare un simbolo della storia valdagnese in onore di chi l'ha rappresentata con impegno fino a dare la propria vita.
Allo sdegno del Sindaco, infatti, si è aggiunta anche la protesta dell'Anpi di Valdagno per condannare il gesto spregevole quale vile attacco alla memoria degli eroi della Resistenza che hanno posto le basi per un'Italia democratica.
Ecco, cosa ne saprà della nostra storia contemporanea l'autore o gli autori, del gesto sacrilego? Sicuramente per questioni anagrafiche non potrà avere memoria dei fatti evocati dalla targa, né probabilmente ne avrà mai studiato l'importanza. E, se mai l'avesse studiata, non troverà anacronistica questa assurda competizione tra partigiani e fascisti coi quali, evidentemente si è schierato?
Fratelli d'Italia
La condanna però è bipartisan, come si suol dire, tanto che lo stesso Guido Asnicar, presidente del circolo valdagnese di Fratelli d’Italia, ci dice:
"Anche il nostro circolo non si riconosce in comportamenti come questi che certamente non aiutano la pace sociale. Un gesto come questo non lo voglio nemmeno commentare. Per il rispetto che porto ai miei concittadini, tutti, dico che dopo ottanta anni, certe cose non dovrebbero esistere. Spero proprio sia solo il gesto di un ignorante che non ne capisce il significato".