Cemento e scontento

Blitz nella notte al "Bocciodromo": attivisti occupano il centro sociale di via Rossi appena venduto

Un corteo di si è portato nella sede appena sgomberata per far posto al cantiere TAV

Blitz nella notte al "Bocciodromo": attivisti occupano il centro sociale di via Rossi appena venduto
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Il Comune di Vicenza ha firmato ieri, venerdì 31 gennaio 2025, la vendita dello stabile del centro sociale "Bocciodromo" ad IricavDue ovvero la società che ha la responsabilità dei lavori per il Treno ad Alta Velocità che passerà per il capoluogo Berico.

Il Centro era subentrato al Dopolavoro Lanerossi ad inizio 2011 e dal 2020 era sede delle associazioni "Giovani dei Ferrovieri", "Polisportiva independiente", "Pensionati per la pace" e "Web Lab", che nei giorni scorsi avevano liberato l'immobile proprio in vista del passaggio di proprietà tra Palazzo Trissino e IricavDue, la società incarica, appunto, del 2° stralcio del cantiere TAV.

Blitz nella notte al "Bocciodromo"

Non era però ancora mezzanotte quando da via Crispi, un corteo di attivisti  si è portato in via Rossi 198 nella sede appena sgomberata, occupandola (foto tratte dalla pagina FB del "Centro").

Per la serata era stata organizzata in via Masotto una rassegna musicale con una decina di band. Il maltempo però ha costretto i partecipanti a ripararsi nella sede dell'Associazione Caracol di Via Crispi, appunto, da dove, dopo qualche conciliabolo, avranno pensato:

"Sa fémo, ndémo?" non più al concerto, ma a riprendersi lo stabile ai Ferrovieri...

Ora il Bocciodromo è occupato dal Centro sociale, che in una nota spiega:

"Da dieci anni condividiamo questa battaglia. Assieme a comitati, associazioni e abitanti di Vicenza abbiamo organizzato convegni e manifestazioni, informando la città e provando a fare pressione sulle istituzioni. Abbiamo scoperto parti dimenticate di Vicenza e i loro benefici: i boschi dei Ferrovieri che siamo determinati a difendere dai cantieri dai contractor del TAV, che si mangiano più 50 mila metri quadrati di polmoni verdi della nostra città restituendo CO2 e inquinamento".

"Adesso si resiste. Questo posto può rendere un ultimo servizio: essere un presidio a difesa Vicenza, in cui continuare ad incontrarsi con la consapevolezza di essere parte di una comunità che non si è piegata alle politiche di speculazione e distruzione del territorio; neanche davanti all’arroganza di un’enorme multinazionale che avanza con le ruspe e le forze dell’ordine che gli liberano la strada. Nei prossimi mesi ci sarà da resistere molto al Bocciodromo e nei boschi".

"Lunga vita al Centro Sociale Occupato Bocciodromo perchè, se non ci è dato sapere quanto lunga sarà, siamo sicuri sarà intensa".
Insomma, in poche ore - ai "magnagati" la Salis gli fa un baffo - da inquilini ad abusivi, con tutto il corollario tipico delle "okkupazioni", slogan, fumogeni, striscioni e bombolette.

Centro sociale occupato

La riappropriazione dell'immobile è arrivata alla fine di una giornata per la quale, forse non a caso, era stata chiamata l'adunata delle band e, probabilmente, la pioggia ha solo anticipato l'epilogo.

Ora la responsabilità dell'immobile è comunque passata in capo ad IricavDue che per realizzare la linea ad alta velocità prevede di abbattere l’ex Bocciodromo.

"Non possiamo permettere che i nostri progetti e tutta la ricchezza culturale collettiva sviluppati dentro a queste mura vengano sepolti sotto una colata di cemento. Non c’è governo o grande opera che possa annichilire la volontà delle persone di aprire Centri sociali in cui esprimersi in libertà a Vicenza", concludono dal Centro.

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