Lavoro tra domanda ed offerta: gli ITS Academy con 86 indirizzi formativi e 70 Istituti nel Veneto
La scelta giusta per l'ingresso nel mondo del lavoro, con professionalità, concretezza e presto
Parlavamo in altro nostro articolo riguardante l'economia vicentina, del preoccupante sbilancio registrato tra domanda ed offerta di lavoro in provincia di Vicenza, addebitandolo in primis al calo della natalità, che in Italia parte da lontano, tanto che oggi mancano lavoratori giovani un po’ in tutte le categorie.
La situazione occupazionale
Così, lo scorso 30 gennaio 2025, anche i rappresentanti di Regione Veneto, Centri per l'impiego, Confindustria e Camera di Commercio, si sono dati appuntamento a Palazzo Longare di Vicenza, per valutare quali possano essere le strategie per scongiurare i danni da sottooccupazione, che, nonostante il bilancio occupazionale veneto nel 2024 sia stato positivo ed abbia registrato l'aumento di 28.500 posti di lavoro dipendente, oggi nella sola provincia di Vicenza indica essere carente di almeno 43.000 lavoratori, che le aziende cercano ma non trovano.
Le parti interessate al tema
Siccome a Palazzo Longare ci pareva si fossero date appuntamento solo le parti che solitamente si confrontano con la forza lavoro già formata (Centri di servizio per l'impiego, Industrali e Camera di Commercio), anche in considerazione del fatto che quelle mancanti in provincia di Vicenza, sono maestranze di alta ed altissima professionalità, ci siamo chiesti se il mondo della Scuola sappia come orientare i nostri giovani.
In questo ci siamo fatti aiutare da Giovannella Cabion, Revisore Legale, già Vice Presidente di Volksbank, docente di Econonia Aziendale all’ITET Einaudi di Bassano del Grappa e all’ITS RED, Mentor per Cà Foscari , quindi in sinergia tra scuola e mondo del lavoro.
Dottoressa Cabion, il gap tra domanda ed offerta di lavoro è effettivamente preoccupante; quanto influenza il percorso formativo sull'ingresso nel mondo del lavoro?
"E' proprio una questione di orientamento. Solitamente uno arriva laddove viene indirizzato e ciò avviene sin dalla scuola secondaria di primo grado: ti prospettano lo Scientifico o gli Istituti tecnici se sei bravo in matematica ed il Liceo Classico se rendi meglio nelle materie umanistiche. Male che vada sarà una Scuola professionale. Ma è quasi una forma di protezione da parte della famiglia che non ti considera pronto per quello che capiterà dopo la scuola".
In ogni modo prima di allora non si potrebbe fare altro.
"Anche si - soggiunge la Cabion - oggi, ad esempio seguendo la proposta formativa STEAM (Metodo di apprendimento multidisclinare per avvicinare gli studenti al mondo del lavoro) o gli ITS, da non confondersi gli Istituti Tecnici Statali quinquennali ma che sono gli Istituti Tecnici Superiori biennali".
Vuole dire che uno arriverebbe prima al lavoro e con un po' di preparazione?
"Sicuramente arriverebbe prima al lavoro ed anche preparato in quanto l'offerta formativa di questo tipo di Istituto, prevede mezza giornata in azienda e mezza sui banchi. Sono proprio Istituti di nuova introduzione che servono per creare professioni".
"Gli ITS hanno un tasso di occupazione per i giovani in uscita pari al 92,2%, con 3.800 aziende venete pronte ad ospitare tirocinanti ed 86 diversi percorsi formativi possibili".
Non proprio a breve ma la sitazione lei non la fa così difficile da risolvere.
"Non ho detto questo, ma questi Istituti sono il futuro delle nostre aziende. Pensi che nasce la scuola ad indirizzo tusristico, ad esempio, laddove le aziende sono di quel settore, come ad Asiago e Belluno. O l'indirizzo per l'Ospitalità a Jesolo, Bardolino e Chioggia. Li mandi i suoi giovani lettori su https://itsacademy-veneto.com/ sarà un successo per tutti".
Certo che si: condividete genitori, imprenditori e ragazzi, condividete!