A Bassano del GRappa festeggiato il Santo Patrono

Bassano del Grappa: celebrazioni religiose e laiche nel giorno del Patrono San Bassiano

Il 19 gennaio, per la Città di Bassano del Grappa è sempre gran festa per quanto radicata è la venerazione per San Bassiano

Bassano del Grappa: celebrazioni religiose e laiche nel giorno del Patrono San Bassiano
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Il 19 gennaio, per la Città di Bassano del Grappa è sempre gran festa per quanto radicata è la venerazione per San Bassiano, Patrono capace di rigenerare ogni animo e, praticamente ad inizio di ogni anno, far ritrovare tutti, prima davanti ad un altare e poi nella platea di una altrettanto annuale ribalta sulla quale vengono proposti esempi civici, impegno sociale e culturale che con la Città del Grappa abbiano un particolare legame.

La ricorrenza

Ecco allora che il 19 gennaio 2025, alle 10:00, la Chiesa di San Francesco era occupata come sempre in ogni ordine di posti, presenti i rappresentanti dell’Amministrazione comunale, delle forze dell’Ordine, delle associazioni combattentistiche e d’Arma, con Gonfalone, gagliardetti e stendardi.

Quanto all’aspetto religioso, l’intera comunità era presente con i sacerdoti delle parrocchie del centro cittadino che da qualche tempo costituiscono un’unica Unità pastorale, ad accogliere il Vescovo di Vicenza, Giuliano Brugnotto, Mitra calzata e Pastorale alla mano nel chiudere, dietro al suo gregge, le porte del tempio prima che la sentitissima cerimonia avesse inizio.

Il Vescono di Vicenza, Giuliano Brugnotto, chiude la processione di ingresso a San Francesco di Bassano

 

Gli ambiti premi

La consegna di premi e benemerenze è stata organizzata, invece, per il pomeriggio dalle 16:30 al Centro Giovanile, in sala Da Ponte dove gli interventi dell’assessore alla cultura, Giada Pontarollo, e della direttrice del museo, hanno preceduto la proclamazione dei vincitori delle borse di studio “Virgilio Chini: ad Eros Cerantota, neo laureato in medicina, ed a Carlo Prislei per una tesi su Bassano del Grappa.

Al Sindaco, Nicola Finco, invece, la consegna dei premi: “Cultura Città di Bassano del Grappa” agli autori-viaggiatori Loris Giuriatti e Paolo Malaguti; il “Città di Bassano” all’ex Capo di Stato Maggiore della Difesa, Gen. Biagio Abrate, che dopo il congedo ha fissato proprio a Bassano del Grappa la sua residenza.

Loris Giuriatti
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Loris Giuriatti

Paolo Malaguti
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Paolo Malaguti

Biagio Abrate
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Biagio Abrate

Le benemerenze che il Comune è solito assegnare, infine, sono andate a due enti: il “Premio San Bassiano”, al Fondo per l’ambiente italiano (FAI) presieduto da Maria Rosa Zanotto, ed il “Premio innovazione e sostenibilità” esso stesso di nuova istituzione, alla Baxi per i 100 anni di presenza dell’azienda in Città.

Gran finale in musica con la Filarmonica

A completare la scaletta della magnifica giornata, l’inaugurazione di una mostra al museo cittadino dalle 18:30 ed il primo concerto dell’anno della Filarmonica Bassanese, diretta da Davide Pauletto, con inizio alle 21:00 sempre in sala Da Ponte.

Il chiostro del Museo Civico di Bassano del Grappa

Tornando al sacro

In settimana, don Andrea Guglielmi, Arciprete di Bassano del Grappa, aveva anticipato dalle pagine de “La Voce dei Berici”, organo di stampa diocesano, il significato profondo del legame tra San Bassiano e Bassano, al punto che lo stesso Vescovo Brugnotto ne ha tratto spunto per la sua omelia.

Andrea Guglielmi
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L'Arciprete don Andrea Guglielmi

Vescovo Giuiano Brugnotto
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Il Vescono di Vicenza Giuliano Brugnotto

Il culto della Città per il suo Santo Patrono, Bassano lo deve, infatti, a frate Antonio Grandi, eremita, bassanese, nato alla fine del 1400, cui oggi è intitolata una via cittadina: Arciprete e Vescovo, hanno convenuto che quella per San Bassiano è una tradizione che parte dal basso, semplice e senza motivazioni profonde o teologiche.

Originario della Sicilia e fondatore della diocesi di Lodi nel 373, San Bassiano si festeggia il 19 gennaio perché quello potrebbe essere l’anniversario della sua ordinazione episcopale.

La statua di San Bassiano in Piazza Libertà

E’ stato però il vescovo nella sua omelia, dicevamo, a riprendere i temi di don Andrea, quando ha ricordato come il Patrono bassanese visse un’epoca di cambiamenti come il passaggio dal mondo pagano a quello cristiano:

”L’inverso – osservava l’Arciprete - rispetto a quello che stiamo vivendo noi oggi”.

Che fosse un giovane affascinato dalla fede cristiana e che avesse deciso di convertirsi contro il volere del padre, alto magistrato di un certo peso all’interno dell’Impero Romano, lo ha ricordato anche il Vescovo che, facendo eco a don Andrea, dall’ambone della chiesa di San Francesco in Bassano ha ribadito che:

“Se un giovane può appassionarsi così tanto da rischiare la vita, pur di intraprendere la sua strada, è un esempio per tutti, seme di freschezza e vitalità. È una testimonianza importante”.

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