Blitz in un laboratorio tessile di Rossano Veneto: scoperti dieci lavoratori in nero, sei sono clandestini
I lavoratori di origini cinesi e pakistani non erano contrattualizzati e alcuni di loro persino privi di permesso di soggiorno. Scatta la denuncia per la titolare: attività sospesa e multa da 30mila euro
Blitz delle Fiamme Gialle in un laboratorio tessile di Rossano Veneto. La Guardia di Finanza ha scoperto diversi lavoratori in nero, alcuni dei quali persino clandestini.
Rossano Veneto, laboratorio tessile con lavoratori in nero e clandestini
Sulla base dei riscontri dei finanzieri vicentini, il laboratorio tessile è stato avviato a Rossano Veneto lo scorso marzo 2024 da una cittadina di origini cinesi. Fin da subito, però, la titolare si è affidata a manodopera irregolare, senza alcun tipo di contrattualizzazione.
Ma gli accertamenti delle Fiamme Gialle, in collaborazione con Spisal e Ispettorato territoriale del Lavoro, hanno scoperto che sui dieci lavoratori in nero cinesi e pakistani rilevati, sei di loro sono privi di permesso di soggiorno o di qualsiasi altro documento valido per stare in Italia.
In tal senso, la Guardia di Finanza da un lato ha denunciato la titolare della ditta individuale per aver occupato la sua attività con lavoratori stranieri extra comunitari, dall'altro l'ha sanzionata con una multa da 30mila euro per l'impiego di manodopera irregolare. Il laboratorio tessile è stato sospeso sia per la presenza di lavoratori in nero superiori al 10% del totale, sia per la mancanza di documentazione relativa alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
I sei lavoratori clandestini (cinesi e pakistani) sono stati denunciati per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.
"L’attività svolta si inquadra nella più ampia azione condotta dalla Guardia di Finanza in sinergia con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Vicenza e lo Spisal dell’ULSS 7 – Pedemontana, volta ad individuare situazioni di sfruttamento di manodopera e carenze in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro - scrivono le Fiamme Gialle nella nota stampa -. L’impiego di lavoratori in nero costituisce una condotta che, oltre a costituire una grave forma di concorrenza sleale nei confronti degli operatori economici onesti e rispettosi della legalità, rappresenta principalmente un danno in capo ai lavoratori stessi, ai quali, infatti, non vengono riconosciuti i basilari diritti previsti dalla legge".
Si rappresenta che, con riferimento alle ipotesi penalmente rilevanti, in ossequio al principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagine sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
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