Installata una nuova culla termica anti-abbandono a Vicenza
Il servizio torna nel capoluogo berico a tre anni di distanza dall'ultima volta. L'inaugurazione a pochi giorni dalla tragedia di Bari dove un neonato è stato trovato senza vita in una culla termica
Vicenza ha una nuova culla termica anti-abbandono a tre anni di distanza dall'ultima volta. E' stata installata in contra' San Domenico dall'associazione "Movimento per la vita di Vicenza". Questo dispositivo, che da un lato salva una vita e dall'altro viene incontro alle necessità di genitori che non riescono a tenere il loro bambino, purtroppo è salito agli onori di cronaca negli ultimi giorni per una tragica vicenda avvenuta in Puglia: in una culla anti-abbandono di Bari, infatti, è stato rinvenuto il corpo senza vita di un bimbo di un mese (in copertina: immagine da Facebook).
Nuova culla termica anti-abbandono a Vicenza
Il servizio, come anticipato, era stato sospeso nel 2021, dopo l'iniziale installazione nel 2009 all'istituto Palazzolo delle suore Poverelle di contra' Burci. Tre anni più tardi, la culla termica anti-abbandono, come spiegato da Il Giornale di Vicenza, è stata affidata alla congregazione religiosa delle suore dorotee, disposta ad accogliere la struttura in contra' San Domenico, più precisamente nel Centro servizi anziani.
La culla termica anti-abbandono, un tempo chiamata "ruota degli esposti", rappresenta un servizio per tutti quei genitori che, per un motivo o l'altro, non riescono a tenere i propri neonati. In questo modo, ponendoli in questa culla, li affidano a strutture specializzate, garantendo sicurezza e anonimato.
La culla di Vicenza, come aggiunge il GDV, funziona in modo che, appena adagiato il bambino, nei reparti scattino tre allarmi sonori e visivi con scritto "culla". Oltre a ciò, al neonato è garantita sicurezza tramite una tapparella che si interpone con la porta esterna della struttura.
La tragedia di Bari
L'inaugurazione della culla termica anti-abbandono, purtroppo, è avvenuta in concomitanza con una spiacevole notizia di cronaca nera avvenuta a Bari e che ha riguardato proprio questo stesso dispositivo di affidamento dei neonati.
Come riportato dal nostro portale nazionale News Prima, nella mattinata del 2 gennaio 2025, il corpo privo di vita di un neonato di circa un mese è stato rinvenuto all'interno della culla termica della chiesa di San Giovanni Battista a Poggiofranco, quartiere di Bari.
Qui, i genitori, possono affidare i piccoli di cui non intendono farsi carico in anonimato (e sicurezza). Ma qualcosa è andato storto. L'allarme, che avvisa di movimenti all'interno dello spazio deputato, in modo che il parroco o chi ne fa le veci possa immediatamente farsi carico dei piccoli, non sarebbe suonato.
A fare la tragica scoperta è stato Roberto Savarese, titolare di un'agenzia di pompe funebri, che si trovava nella parrocchia per una messa funebre. Savarese aveva deciso di mostrare la culla termica a un suo collaboratore, quando ha notato che la porta della stanza era aperta. Questo dettaglio avrebbe impedito al sensore della culla, collegato al cellulare del parroco Don Antonio Ruccia, di attivare l'allarme.
Il piccolo, che si presume fosse un maschietto, aveva la pelle chiara, era vestito e avvolto in una copertina celeste. Nonostante il sistema di allarme fosse funzionante, la mancata chiusura della porta non porta ad escludere che il neonato fosse già privo di vita al momento del suo posizionamento nella culla.
"Sono a Roma, ma il mio cellulare non ha ricevuto alcuna notifica dalla culla," ha spiegato Don Antonio Ruccia, confermando l'assenza di allarmi.
Le indagini, ora in mano alla polizia, puntano a chiarire le cause della tragedia. Fra le ipotesi al vaglio c'è un possibile malore del neonato o un guasto della culla termica. Il personale del 118, giunto sul posto, ha infatti rilevato che l'aria nella stanza era fredda.