La casa di Sonia Gandhi restaurata dalla comunità Sikh, nasce un museo dedicato alla politica nata a Lusiana-Conco

A Lusiana-Conco, la casa che ha visto nascere Sonia Maino Gandhi, una delle figure più influenti della politica indiana, è tornata a vivere grazie all’impegno della comunità Sikh presente in Italia. Il progetto si è concretizzato in quattro anni di restauri accurati, finanziati e realizzati sotto la guida di Kang Sukhdev Singh, un rappresentante di spicco della comunità Sikh che da anni lavora nel settore agricolo in Veneto e Lombardia.

Obiettivo: ricordare Sonia Gandhi

L’abitazione, una casa di pietra risalente all’Ottocento di contrada Maini, è stata ripulita, restaurata e riportata al suo antico splendore, con i mobili originali restaurati per conservare il fascino di un tempo.

La ristrutturazione ha visto il coinvolgimento di circa 150.000 Sikh e ha reso la casa un museo vivo che intende raccontare non solo la storia della famiglia Maino, ma anche quella di Sonia Gandhi, una delle figure politiche più influenti in India.

Il progetto ha preso vita grazie alla passione di Kang Sukhdev Singh, che, dopo aver scoperto la casa, ha coinvolto l’intera comunità Sikh. L’obiettivo era chiaro: acquistare l’immobile e trasformarlo in un luogo di memoria, accessibile a tutti. Ogni piano della casa, con le sue camere da letto di 30 metri quadrati, è stato meticolosamente restaurato, preservando l'autenticità dell'epoca.

Inaugurazione al compleanno di Sonia

La casa sarà ufficialmente inaugurata il prossimo 9 dicembre 2024, giorno in cui Sonia Gandhi festeggerà il suo 78esimo compleanno. Sebbene non sia ancora confermato un suo ritorno in Italia per l'occasione, Kang Sukhdev Singh ha assicurato che Sonia Gandhi e la sua famiglia sono a conoscenza del restauro e che un futuro incontro nella casa natale è molto probabile.

Chi è Sonia Gandhi?

Nata nel 1946, nel 1968 sposò Rajiv Gandhi, figlio del primo ministro indiano Indira Gandhi. Dopo l'omicidio del marito nel 1991, per mano dei ribelli Tamil, Sonia Gandhi si impegnò sempre di più nella politica del suo paese d'adozione.

Nel 1999 divenne presidente del Partito del Congresso, e nel maggio 2004, in seguito a una vittoria alle elezioni, divenne la leader del Partito con 214 seggi sui 543 della Camera bassa del Parlamento indiano, battendo il Bharatiya Janata Party di Atal Behari Vajpayee.

Nonostante la sua elezione, le polemiche dei nazionalisti indù riguardanti le sue origini straniere la portarono a rinunciare al ruolo di primo ministro, che fu affidato a Manmohan Singh.

Sotto la sua leadership, la coalizione United Progressive Alliance (UPA), di cui il Partito del Congresso era il fulcro, ottenne una sorprendente vittoria nelle elezioni del 2009.

Tuttavia, nelle elezioni del 2014, la coalizione di centrodestra National Democratic Alliance (NDA), guidata dal Bharatiya Janata Party, ottenne una netta vittoria, segnando il crollo dei consensi per Sonia Gandhi e per suo figlio Rahul Gandhi, che nel 2017 succedette a Sonia come leader del Partito del Congresso.