Ospedale di Bassano del Grappa

Tumore alla prostata, al San Bassiano usati per la prima volta aghi elettrici per bruciare le cellule cancerogene

Il dottor Andrea Clelia dell'équipe U.O.C. di Urologia: "Ampi vantaggi di intervento rispetto alla procedura tradizionale che prevede la rimozione parziale o totale della prostata"

Tumore alla prostata, al San Bassiano usati per la prima volta aghi elettrici per bruciare le cellule cancerogene
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Il reparto di Urologia dell'ospedale San Bassiano si conferma ancora una volta all’avanguardia: per la prima volta in Triveneto e tra i primi in Italia, infatti, l’équipe dell'U.O.C. diretta dal dott. Antonio Celia ha applicato su due pazienti una innovativa metodica di ablazione, l’Elettroporazione Irreversibile (IRE), per la rimozione del tumore alla prostata.

Tumore alla prostata, metodo innovativo all'ospedale San Bassiano

Questa tecnologia consente di “bruciare” le cellule cancerogene sfruttando la corrente elettrica condotta attraverso degli aghi speciali collocati con precisione nell’area in cui è localizzato il tumore. La configurazione degli aghi viene disegnata di volta in volta in base al tumore da rimuovere e alle caratteristiche dei tessuti del paziente. La procedura dura circa 40 minuti e già il giorno dopo il paziente può essere dimesso.

"Da tempo ormai l’ablazione viene utilizzata con successo per la rimozione dei tumori renali - ha spiegato il dott. Andrea Celia - e proprio in virtù di questa esperienza più recentemente si è iniziato ad applicare questa metodica anche al trattamento del tumore della prostata, in particolare nei casi in cui vi è una forma di cancro non particolarmente aggressivo. Il vantaggio, rispetto alla procedura tradizionale che prevede la rimozione parziale o totale della prostata, è l’estrema precisione dell’area su cui si interviene unita alla preservazione degli aspetti funzionali, dunque l’assenza degli effetti collaterali della metodica chirurgica, ovvero il rischio di incontinenza e impotenza".

Ablazione eseguita all'ospedale San Bassiano

"L’Urologia del San Bassiano si conferma ancora una volta un reparto all’avanguardia - ha commentato il Direttore Generale dell’ULSS 7 Pedemontana Carlo Bramezza - in grado di mettere al servizio dei pazienti competenze e tecnologie di altissimo livello per un trattamento che è sempre più personalizzato. Essere stati scelti tra i primi centri in Italia per testare questa nuova tecnologia dimostra la reputazione acquisita nel corso degli anni anche a livello nazionale".

Un percorso di innovazione che al San Bassiano inizia da lontano:

"Il principio dell’ablazione è sempre lo stesso - ha approfondito il dott. Celia - ovvero la possibilità di 'distruggere'; il tumore in modo localizzato. Nel corso degli anni sono state sviluppate diverse tecnologie e fonti di energia da applicare in questo campo e la crioterapia è tra le metodiche meglio conosciute. Nel nostro ospedale già dal 2008 'le tecniche ablative' vengono utilizzate   per il trattamento del tumore renale e dal 2010 per il trattamento del tumore prostatico ma solo in casi selezionati. Da circa 4 anni abbiamo avviato un protocollo di studio per il trattamento ablativo focale del tumore della prostata con la tecnica di crioterapia, lo scopo del trattamento è quello di distruggere la neoplasia mantenendo le funzioni come potenza sessuale e continenza urinaria.

Attualmente lo studio osservazionale è stato chiuso e siamo in attesa di avviare l'apertura di un registro dedicato poiché la comunità scientifica e la nostra esperienza hanno dimostrato la validità della metodica. Questo percorso mininvasivo è legato alla competenza maturata in tutti questi anni e allo stretto contatto con vari gruppi di lavoro della comunità scientifica nazionale ed europea".

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