Elezioni 2019 Nove Remo Zaminato è candidato sindaco

Gli ambiti chiave sono sociale, scuola, cultura, sport, associazioni, museo, biblioteca, giovani, pari opportunità, attività produttive, promozione e turismo.

Elezioni 2019 Nove Remo Zaminato è candidato sindaco
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Elezioni 2019 Nove Remo Zaminato è candidato sindaco

Il gruppo «Assieme per Cambiare» nasce nel 2008 con l’intento di aggregare i novesi attorno ad un progetto che mettesse al centro dell’amministrare la persona, i gruppi e le associazioni. Nel 2009 vince le elezioni e riesce fare eleggere sei consiglieri comunali appartenenti al gruppo, di cui due rivestiranno il ruolo di assessori. Sociale, scuola, cultura, sport, associazioni, museo, biblioteca, giovani, pari opportunità, attività produttive, promozione, turismo: questi gli ambiti chiave. Nel 2014 vengono eletti due consiglieri comunali. In questi undici anni molte altre persone sono entrate a far parte del gruppo, contribuendo con nuove idee e mettendosi a disposizione per la realizzazione di molte iniziative. Il gruppo, forte della sua esperienza, rinnova il proprio impegno per le prossime elezioni amministrative del 26 maggio 2019 indicando Remo Zaminato come candidato sindaco. Già assessore del Comune di Nove con delega allo sport, all’istruzione ed alla biblioteca, oltre che fiduciario Coni, Zaminato racconta i punti cardine del programma. «Ho 53 anni e sono novese da sempre. Da anni sono impegnato nel mondo sportivo e ho organizzato numerose iniziative in patronato. Fino a cinque anni fa sono stato assessore all’istruzione, allo sport ed alla biblioteca con la lista Bozzetto, mentre negli ultimi cinque ho fatto il consigliere di minoranza ed il capogruppo per la mia lista. Mi rimetto in gioco perché durante questi anni sono sempre stato presente in paese, ho ascoltato i cittadini e molti di loro mi hanno chiesto di candidarmi. L’altro aspetto importante è che il mio gruppo dura da dodici anni». La mission è «continuare a far sì che Nove sia un paese in cui è bello vivere».

Come intende lavorare per raggiungere questo obiettivo?

«Credo non sia importante il cosa faremo, ma il come. Questo si traduce nel rapporto con i cittadini, che deve essere costante e sincero. Non servono grandi discorsi, ma non ci si deve mettere su un piedistallo: il rapporto con i cittadini deve essere immediato, semplice e alla portata di tutti. Noi siamo cittadini proprio come le persone che andremo ad amministrare. Altro aspetto su cui spingiamo è quello dell’associazionismo: a Nove abbiamo ben 74 associazioni di volontariato molto attive ed è per questo che è importante sostenerle, affinché Nove non diventi un paese dormitorio. Per questo bisogna proporre iniziative che facciano rimanere le persone in paese, oltre che a farle venire da fuori. Voglio portare tutta la mia esperienza ed i miei agganci con il Coni per proporre manifestazioni ed eventi che facciano vivere Nove: in passato ho fatto venire a Nove Guccini, Raul Cremona e tanti altri, oltre ad avere portato per la prima volta i campionati di corsa campestre. Nove è molta bella, ma non abbiamo né montagna, né mare, né collina: dobbiamo quindi passare attraverso le iniziative per richiamare le persone. Fortunatamente abbiamo la ceramica, nostro patrimonio storico-culturale che intendiamo salvaguardare e promuovere. Altro aspetto fondamentale è la sicurezza, in particolare legata all’ambiente. Ripristinare le telecamere di videosorveglianza, ma anche interventi a livello di traffico: una volta che la Pedemontana sarà aperta bisognerà valutare quanto traffico si riverserà su Nove e capire con Provincia e Regione come intervenire. Ai novesi sta a cuore l’Oasi del Brenta, quindi voglio esprimermi anche su questo. Come per il resto del paese, l’aspetto importante sarà farla vivere. Che questo accada tramite la gestione della cooperativa o grazie a volontari, magari fare anche un mix delle due cose, perché no, non fa differenza, anzi sarei propenso ad una collaborazione cooperativa-volontariato. C’è anche il discorso del percorso vita da ripristinare e poi, per quanto riguarda l’impianto a biomassa di via Nodari: io mi sono messo a fianco del comitato “no biomassa” fin dalla sua nascita. Mi rendo conto che ora non si possono fare grandi cose, ma sarà importante sorvegliarlo e ci tengo a ribadire che dal mio punto di vista un impianto del genere in quel luogo non andava fatto. Siamo molto legati a questa zona, infatti un altro intervento sarà il ripristino del “Bosco Magico”, un luogo che aveva iniziato a richiamare visitatori. Sono stato testimone dell’arrivo di pullman provenienti da Modena e da Mantova per venire a visitarlo e lasciarlo morire così credo sia veramente assurdo. Un territorio come il nostro va protetto e valorizzato. Altro aspetto sarà l’abbellimento del centro storico. Sarà necessario attaccare contributi regionali o europei per cercare di invogliare anche i privati ad abbellire esternamente le facciate di appartamenti e negozi, per avere un certo decoro. Il mio gruppo è formato da soggetti che sono accomunati da due caratteristiche fondamentali: hanno tutti famiglia e hanno tutti un lavoro. Credo che con queste due caratteristiche uno possa parlare di qualsiasi cosa».

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