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Lunga procedura: quanto ci vorrà perché Sammy Basso sia reso beato

Il vescovo di Vicenza conferma il desiderio dei fedeli, ma ricorda che il processo richiederà almeno cinque anni

Lunga procedura: quanto ci vorrà perché Sammy Basso sia reso beato
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A pochi giorni dalla scomparsa di Sammy Basso, giovane ricercatore affetto da progeria e noto in tutto il mondo per il suo impegno nella ricerca e per il suo coraggio, si stanno moltiplicando le voci per chiedere la sua beatificazione. Il vescovo di Vicenza, monsignor Giuliano Brugnotto, ha confermato che molti fedeli hanno manifestato questo desiderio, sebbene sottolinei che i tempi per un simile riconoscimento siano lunghi.

Un percorso lungo

Per avviare la causa di beatificazione dovranno passare almeno cinque anni. Questo periodo è stabilito dal Dicastero vaticano delle Cause dei Santi, che richiede una "fama di santità" comprovata e diffusa tra la comunità. Tale fama deve essere legata alla percezione comune che la vita del candidato sia stata caratterizzata da una profonda integrità morale e da virtù cristiane.

Nel percorso di beatificazione, il primo passo sarebbe riconoscere Sammy come "Servo di Dio", seguito poi dal titolo di "Venerabile". Solo in seguito, per ottenere la beatificazione, sarà necessario dimostrare un miracolo attribuito alla sua intercessione.

Monsignor Giuliano Brugnotto

Certo, la strada verso la beatificazione è lunga, ma il vescovo Brugnotto sottolinea che si tratta di un'iniziativa che parte dal basso:

"Il vescovo ha il compito di raccogliere tutte le richieste del popolo di Dio. Parlando di Sammy, per me è stato una grazia averlo incontrato".

A questo, si aggiunge anche il commento del padre, Amerigo Basso, il quale ha condiviso un messaggio al TGR, tramite il migliore amico di Sammy, Riccardo Zanolli:

"Quello che possiamo dire in merito alla beatificazione, è quello che Sammy ha fatto durante la vita. E l’ha sempre fatto sempre pensando al prossimo, seguendo l’insegnamento della sua fede. Senza mai aspettarsi alcun tipo di riconoscimento. Lo faceva perché andava fatto, e lo sentiva come una missione".

Sammy Basso con i genitori

Il funerale

Centinaia di persone si sono radunate a Tezze sul Brenta lo scorso venerdì, 11 ottobre 2024, per dare l'ultimo saluto a Sammy. Prima dell'inizio del funerale, sul palco allestito per la funzione religiosa si sono alternate le testimonianze di diversi amici del 28enne.

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Invece, della sua omelia, Monsignor Brugnotto ha voluto leggere una lettera scritta da Sammy Basso ancora nel 2017, nella quale aveva riportato le sue ultime parole e volontà. Un testo che ha commosso tutti, e che ancora ad oggi rimane nei pensieri delle persone. Di seguito, un estratto di quanto scritto:

"Se state leggendo questo scritto vuol dire che non sono più nel mondo dei vivi. Scrivo questa lettera perché se c'è una cosa che mi ha sempre angosciato sono i funerali. Non che ci sia qualcosa di male, dare l'ultimo saluto ai propri cari è tra le cose più umane e poetiche in assoluto. Tuttavia, ogni volta che pensavo a come potesse essere il mio funerale ci sono sempre state due cose che non sopportavo: il non poter esserci e dire le ultime cose, e il fatto di non poter consolare chi mi è caro.

Non voglio lasciarvi altro che quello che ho vissuto. Dirò solo l'essenziale, senza cose superflue. Voglio che sappiate che ho vissuto la mia vita felicemente, senza eccezioni. L'ho vissuta da semplice uomo, con momenti di gioia e momenti difficili, con la voglia di fare bene, riuscendoci a volte e a volte fallendo. Fin da bambino la progeria ha segnato la mia vita, sebbene fosse una parte piccolissima di quello che sono. Ha influenzato molto la mia vita e le mie scelte. In molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia, ma non ascoltateli. Non c'è mai stata alcuna battaglia da combattere, c'è solo stata una vita da abbracciare, con le sue difficoltà. Pur sempre splendida e fantastica. Un dono che mi è stato dato da Dio.

Se c'è una cosa di cui non mi sono mai pentito è quella di aver amato tante persone nella mia vita e tanto. Amici miei, amate chi vi sta intorno. Il mondo è buono se sappiamo dove guardare. Noi dobbiamo agire sulla retta via, sopportando e per amore degli altri trasformare un evento negativo in uno positivo. Non bisogna trovare i lati positivi, ma crearli".

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