Rischia solo cinque anni di carcere il camionista tedesco che ha ucciso Rebellin
La sentenza finale sarà emessa il 14 ottobre a Vicenza. Ma cinque anni bastano per fare giustizia?
Cinque anni di reclusione: questa la richiesta della Procura di Vicenza per Wolfgang Rieke, il camionista tedesco che il 30 novembre 2022 travolse e uccise il ciclista Davide Rebellin a Montebello Vicentino. La sentenza del processo, avviato dopo che il tribunale respinse due tentativi di patteggiamento, è attesa per il prossimo 14 ottobre 2024 (in copertina: Davide Rebellin).
Richiesti cinque anni
A quasi due anni dalla tragica scomparsa di Davide Rebellin, l’ex campione di ciclismo investito a Montebello Vicentino il 30 novembre 2022, il processo contro Wolfgang Rieke, il camionista tedesco di 62 anni alla guida del mezzo coinvolto, sta giungendo alle sue fasi finali. La Procura di Vicenza ha richiesto cinque anni di carcere per Rieke, accusato di omicidio stradale e omissione di soccorso.
L'udienza, tenutasi nella giornata di ieri, 9 settembre 2024, ha visto la presentazione delle conclusioni da parte dei consulenti tecnici e il confronto tra accusa e difesa, rinviando al prossimo 14 ottobre per la sentenza finale.
Il caso ha subito diversi rinvii a causa delle condizioni di salute dell’imputato, colpito da un ictus lo scorso maggio mentre era agli arresti domiciliari in Italia. Successivamente, Rieke era stato trasferito in Germania per le cure necessarie, con la conseguente revoca dei domiciliari.
Solo cinque?
Nonostante la richiesta della Procura sia di cinque anni, molti si chiedono se questa pena sia davvero proporzionata alla gravità dei fatti. Rieke non solo ha travolto e ucciso un uomo, ma dopo l'incidente è fuggito senza prestare soccorso e ha cercato di cancellare le prove lavando il camion.
A questo, si collega quanto disse la moglie di Rebellin, Françoise Marie, la quale aveva rilasciato un commento, pretendendo che venisse fatta giustizia. Di seguito quanto detto, ancora a luglio 2023:
"l cammino giudiziario sarà ancora lungo ma l'importante è che la persona che ha ucciso mio marito, restando a guardare subito dopo la tragedia senza chiamare i soccorsi, fuggendo e non avendo mai espresso una sola parola di scuse e rimorso, venga arrestata e giudicata per quello che ha fatto".
"È giusto che sia messo di fronte alle sue azioni: un drammatico incidente può capitare, ma la sua reazione, terribilmente vile e senza rimpianti, non è quella di un uomo".
Il limite a cinque anni, pertanto, sarebbe davvero la giusta pena da far scontare? Sebbene la legge preveda attenuanti, come il risarcimento alla famiglia del ciclista (825 mila euro), la decisione di condannare a "solo" cinque anni il camionista tedesco potrebbe suscitare molta insoddisfazione nell'opinione pubblica, soprattutto di fronte a un episodio grave come quello del caso Rebellin, che ha segnato profondamente il Vicentino, nonché la comunità ciclistica di tutto il Paese.
Gli eventi di Montebello
L’incidente avvenne in una rotatoria di Montebello Vicentino, dove Rebellin fu travolto dal camion guidato da Rieke. Secondo le ricostruzioni della Procura, il ciclista sarebbe stato visibile al conducente per alcuni secondi prima dell'impatto, ma il camionista non avrebbe attivato le luci di segnalazione e non avrebbe prestato soccorso dopo l'incidente, allontanandosi dalla scena. Questo comportamento ha aggravato la posizione di Rieke, rendendolo accusato di fuga oltre che di omicidio stradale.
La difesa aveva cercato di negoziare una pena ridotta tramite patteggiamento, presentando una proposta di 3 anni e 11 mesi di reclusione. Tuttavia, il giudice per le indagini preliminari ha rifiutato l'accordo, considerandolo inadeguato rispetto alla gravità dei reati contestati.
Il prossimo 14 ottobre, il Tribunale deciderà se accogliere o meno la condanna a cinque anni avanzata dalla Procura, portando alla conclusione del processo.