Al parco faunistico "Cappeller"

Picchiano mamma macaco per rapire il suo cucciolo, il giorno dopo fingono il ritrovamento

I due malintenzionati, che si erano introdotti nello zoo a luglio 2023, sono stati individuati e rintracciati grazie alle telecamere di videosorveglianza

Picchiano mamma macaco per rapire il suo cucciolo, il giorno dopo fingono il ritrovamento
Pubblicato:

Dopo un'approfondita investigazione, i Carabinieri della Compagnia di Bassano del Grappa (VI), con il supporto dei Carabinieri Forestali di Vicenza, hanno deferito alla Procura della Repubblica due uomini di Venezia, accusati di aver rubato un cucciolo di macaco - specie tutelata dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali minacciate di estinzione firmata a Washington nel 1973 - nel parco faunistico "Cappeller" di Cartigliano nella notte tra il 30 e il 31 luglio 2023.

Picchiano mamma macaco per rapire il suo cucciolo

Nella notte tra il 30 e il 31 luglio scorsi, due malintenzionati, dopo aver tagliato le recinzioni e forzato il lucchetto, si sono introdotti nel “Parco Faunistico Cappeller” di Cartigliano.

sono riusciti ad accedere alla zona dove risiedeva una famiglia di macachi. Questa famiglia comprendeva una coppia riproduttiva e quattro cuccioli, i primi tre nati rispettivamente negli anni 2010, 2019 e 2021, e un cucciolo nato nel parco solo un mese prima, tutti ospitati all'interno di una gabbia adatta.

Durante quella notte, i malviventi hanno brutalmente allontanato gli esemplari adulti, colpendoli con bastoni, prima di prendere il cucciolo e fuggire a bordo di un'auto, sparendo nel nulla.

La scoperta del furto è avvenuta il mattino seguente grazie a un addetto al benessere degli animali del parco. Nel frattempo, il resto della famiglia rimasta nella gabbia è stata visitata da un veterinario, il quale ha confermato uno stato di trauma evidente e numerose lesioni, risultato del loro tentativo di difendere il piccolo dall'aggressione dei ladri.

Il finto ritrovamento

Il giorno successivo al furto, il cucciolo è stato ritrovato in un comune nella provincia di Venezia da un cittadino che ha dichiarato di averlo trovato chiuso in una gabbia abbandonata sul ciglio della strada. Gli individui responsabili della sottrazione si erano dati alla fuga quando il cittadino li ha sorpresi. Successivamente si è scoperto che il cittadino stesso era uno dei ladri, che, impossibilitato a prendersi cura del macaco, ha simulato il ritrovamento per consegnarlo alle autorità.

Una volta recuperato, l'esemplare è stato preso in cura da un'équipe veterinaria e poi riaffidato alla madre.

Le indagini: denunciati i responsabili

Considerata la singolarità del ritrovamento e del conseguente ritorno del cucciolo alle autorità, le indagini sono proseguite con l'analisi delle telecamere dislocate nell'area esterna del centro faunistico. Queste telecamere, acquisite e analizzate per l'intera giornata del 30 luglio, hanno permesso di verificare se ci fossero stati eventi anomali durante l'orario di apertura al pubblico.

Dall'esame dei filmati è emerso che il cittadino veneziano che aveva dichiarato di aver ritrovato la scimmietta aveva visitato il parco con la propria famiglia e un'altra coppia di conoscenti. Entrambe le coppie, accompagnate da bambini piccoli, erano arrivate al parcheggio del parco intorno alle 12:00 e se ne erano andate poco prima delle 19:00.

È stato notato che, al termine della visita, le donne e i bambini delle due famiglie erano partiti insieme in un'unica macchina, mentre i due uomini si erano allontanati separatamente con un'altra vettura. Questa circostanza ha destato sospetti tra i militari che stavano conducendo l'indagine.

Grazie alla successiva attività investigativa dei Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Bassano del Grappa (VI), supportati dai colleghi del Gruppo Carabinieri Forestali di Vicenza e coordinati dalla Procura della Repubblica di Vicenza, è stato possibile stabilire con certezza la responsabilità dei due veneziani.

Si tratta di un trentasettenne, presumibilmente appassionato di animali esotici poiché è stato lui a riconsegnare il cucciolo, e di un trentacinquenne, entrambi con precedenti penali. Questi dovranno ora rispondere non solo del furto aggravato del cucciolo, ma anche di maltrattamenti e lesioni agli animali, nonché di possesso illegale di armi offensive.

Seguici sui nostri canali