Bimbo caduto dalla seggiovia, sei indagati: maestri di sci e addetti

Dopo il dramma (che per un soffio non si è trasformato in una tragedia) ora è il momento di comprendere cause e responsabilità. Dopo le prime parole del giovane che, seduto affianco al bimbo di sei anni precipitato da oltre sette metri mentre si trovava sulla seggiovia nell'impianto Le Melette di Gallio, che con il suo intervento, praticamente, gli ha salvato la vita, ora c'è una novità.

Bimbo di sei anni caduto dalla seggiovia, indagati maestri di sci e addetti

La Procura di Vicenza, infatti, per quell'incidente di domenica 14 gennaio 2024, ha aperto un fascicolo e sono stati formalizzati i nomi degli iscritti al registro degli indagati. Sono sei le persone, tra i quali maestri di sci e addetti dell'impianto di risalita.

Secondo alcune indiscrezioni, infatti, e per questo si vuole far luce sull'accaduto, il bambino di sei anni originario di San Bonifacio in provincia di Verona, che si trovava lì con alcuni coetanei per un corso di sci, si sarebbe seduto male sulla seggiovia e la sbarra, forse, non si sarebbe mai del tutto chiusa.

Questo spiegherebbe in parte la dinamica dell'incidente. Ma sono molti gli elementi di cui tener conto. In quel momento, infatti, complice il gran viavai di persone, forse non si è prestata abbastanza attenzione, o forse, e qui siamo veramente nel campo delle ipotesi, è stato solo un drammatico incidente senza responsabilità. Staremo a vedere.

Di certo ci sono alcuni aspetti che restano "solidi" nella ricostruzione. Nel punto in cui il piccolo è precipitato non c'erano le reti di protezione. E questo è un dato. Poi c'è un altro fattore, questo più emozionale. Il giovane che era seduto affianco, nel ruolo di accompagnatore, è stato un eroe.

Il ragazzo ha tentato davvero in tutti i modi di salvarlo, tenendolo per un braccio fino alla fine della corsa a ritroso dell'impianto. Con il suo gesto ha impedito che il bambino cadesse sulle rocce.