Laboratorio dell'orrore a Mussolente: tra lavoratori "in nero" e scarse condizioni igienico-sanitarie
Il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Vicenza ha apposto i sigilli agli uffici, mentre la titolare, una 52enne cinese, è ora indagata per sfruttamento del lavoro e violazione delle norme per l'immigrazione
Un laboratorio specializzato in tessitura a Mussolente, in provincia di Vicenza, è stato sequestrato dai Carabinieri per diverse violazioni: lavoratori "in nero" e non in regola sul territorio italiano e scarse condizioni igienico-sanitarie del locale. La titolare, una 52enne di origini cinesi, è stata, pertanto, denunciata.
Sequestrato un laboratorio di Mussolente
Un laboratorio dell'orrore, più che di vestiario, quello identificato dal Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza d’intesa con i Reparti speciali dell’Arma, i militari della Compagnia di Bassano del Grappa e dal personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Vicenza.
Si tratta di un opificio sito nel comune di Mussolente, in provincia di Vicenza, e organizzato su due piano: uno rialzato e il secondo nel seminterrato dello stabile.
Doveva essere un normale controllo di routine nell'ambito di specifici servizi sulle norme sanitarie e di sicurezza sui luoghi di lavoro, ma quell'ufficio ha lasciato gli agenti sbalorditi.
Lavoratori in nero e non regolari sul territorio
All'interno del laboratorio c'erano 12 dipendenti, molti dei quali erano intenti a confezionare alcuni capi di abbigliamento. Nel dettaglio, 11 di nazionalità cinese e un pakistano, che tuttavia non erano proprio in regola con le documentazioni.
8 di loro, infatti, risultavano lavorare “in nero” e, di questi, 6 erano irregolari sul territorio nazionale in quanto privi di permesso di soggiorno. Ma le violazioni non sono finite qui...
Scarse condizioni igienico-sanitarie del locale
Oltre alle precarie condizioni lavorative in cui versavano i dipendenti, c'era anche qualcos'altro che è saltato subito agli occhi dei Carabinieri: i due ambienti principali adibiti a laboratorio erano, infatti, stracolmi di materiale tessile lasciato un pò ovunque, tra capi di abbigliamento semilavorati o in fase di ultimazione.
Dunque, è stata rilevata la mancata ottemperanza alle norme sanitarie e di sicurezza sui luoghi di lavoro, come previsto e disciplinato dal “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro”. Non solo, scarse condizioni igienico-sanitarie sono state riscontrate anche nei locali adibiti a dormitorio dove i dipendenti alloggiavano saltuariamente.
Per le motivazioni sopra elencate, il Comando dei Carabinieri insieme con il Nucleo Ispettorato del Lavoro di Vicenza hanno proceduto a mettere in sicurezza le diverse aree mediante il sequestro preventivo dei laboratori, e quindi l’apposizione dei sigilli.
Denunciata la titolare: una 52enne di origine cinese
La datrice di lavoro, una 52enne cittadina cinese, è stata denunciata alla Procura di Vicenza e indagata per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, violazione delle disposizioni contro le immigrazioni clandestine e occupazione di lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno in condizioni di particolare sfruttamento, oltre alla mancata ottemperanza alle norme sanitarie e di sicurezza sul lavoro.
Oltre alla titolare del laboratorio, anche i sei lavoratori irregolari, privi del permesso di soggiorno, sono stati altresì denunciati alla locale Procura per aver “fatto ingresso” o, comunque, perché “trattenutisi” nel territorio dello Stato, in violazione delle disposizioni di legge.
La complessa operazione eseguita dall’Arma dei Carabinieri di Bassano del Grappa si inserisce nell’ambito di un più ampio piano strategico disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza e testimonia il costante impegno, assieme al Nucleo CC Ispettorato del Lavoro di Vicenza, per la tutela e la salvaguardia della sicurezza sui luoghi di lavoro, della manifattura e della filiera produttiva di qualità e, quindi, al contrasto di ogni forma di attività illecite.