Il lavoro c'è ma le aziende non trovano personale, Vicenza ottava in Italia per difficoltà di reperimento
La difficoltà nel reperire i lavoratori dipendenti nella nostra provincia tocca il 47,7%
Le aziende cercano personale ma faticano a trovarlo: è il paradosso del mercato del lavoro messo in luce da uno studio della CGIA di Mestre
Il lavoro c'è ma le aziende non trovano personale, Vicenza ottava in Italia per difficoltà di reperimento
Il mercato del lavoro in Italia presenta chiari paradossi, come evidenziato dall'Ufficio Studi della CGIA di Mestre su dati del 2022. Sebbene il numero di disoccupati nel paese sia di poco meno di due milioni, con circa 800mila di loro situati nella fascia di età compresa tra i 15 e i 34 anni, il Ministro del Lavoro italiano afferma che ci sarebbero un milione di posti di lavoro scoperti.
Le aziende cercano personale ma faticano a trovarlo: è il paradosso del mercato del lavoro messo in luce da uno studio della CGIA di Mestre. In questo contesto la città di Vicenza si colloca all'ottavo posto tra le province italiane per difficoltà nel reperire dipendenti.
Il lavoro c'è ma le aziende non trovano personale
Questo fenomeno non è una novità, poiché da tempo la domanda e l'offerta di lavoro faticano a incontrarsi in Italia. Inoltre, molte persone in cerca di lavoro spesso presentano una notevole mancanza di formazione ed esperienza rispetto alle competenze professionali richieste dalle aziende.
Di conseguenza, il risultato di questa situazione è che molte famiglie, in particolare i giovani, rimangono senza un'occupazione, mentre numerose imprese devono rinunciare a una parte significativa degli ordini a causa della mancanza di risorse umane per gestire le nuove commesse.Un quadro complessivo preoccupante che si traduce in famiglie in condizioni di fragilità economica e aziende che non possono espandersi e creare nuova ricchezza da distribuire.
Le figure difficili da reperire
Il deficit di lavoratori è evidente anche attraverso i dati emersi da un'indagine condotta presso gli imprenditori italiani da Unioncamere-Anpal, che ha elencato le prime 50 figure professionali di difficile reperimento. Tra queste figure, risultano particolarmente difficili da trovare saldatori ad arco elettrico, medici di medicina generale, ingegneri elettronici/telecomunicazioni, intonacatori (compresi stuccatori, decoratori e cartongessisti) e dirigenti d'azienda (di istituti scolastici privati e strutture sanitarie private).
Meccanici collaudatori, infermieri/ostetriche, tecnici elettronici (installatori e manutentori hardware), tappezzieri e materassai, operai addetti a macchinari per la filatura e bobinatura, saldatori e tagliatori a fiamma, ingegneri elettronici, elettrotecnici e operai addetti ai telai meccanici per la tessitura e maglieria sono anch'esse figure di difficile reperimento sul mercato del lavoro.
Situazione critica al Nord Italia: Vicena all'8° posto
La situazione è particolarmente critica soprattutto nel Nord Italia, in particolare a NordEst, dove quasi la metà dei posti di lavoro rimane scoperta.A Bolzano, infatti, nel 2022 si è registrata l’incidenza percentuale più alta pari al 52,5 per cento. Seguono Pordenone con il 52 per cento, Gorizia con il 48,8 e Vicenza ottava con il 47,7% di difficoltà di reperimento.
Le richieste di personale si concentrano principalmente su camerieri, commessi e addetti alle pulizie al Nord, mentre al Sud la domanda è rivolta principalmente a muratori, camerieri e commessi.
Classifica delle province per difficoltà di reperimento:
POSIZIONE | PROVINCE | INC. % DIFFICOLTA' REPERIMENTO |
1 | BOLZANO | 52,50% |
2 | PORDENONE | 52,00% |
3 | GORIZIA | 48,80% |
4 | PAVIA | 48,30% |
5 | TRENTO | 47,90% |
6 | UDINE | 47,80% |
7 | BOLOGNA | 47,70% |
8 | VICENZA | 47,70% |
9 | LECCO | 46,90% |
10 | PADOVA | 46,80% |
11 | MACERATA | 46,70% |
12 | ROVIGO | 46,60% |
13 | TERNI | 46,60% |
14 | CUNEO | 46,50% |
15 | TREVISO | 46,50% |
16 | ALESSANDRIA | 46,20% |
17 | PERUGIA | 46,20% |
18 | AREZZO | 46,10% |
19 | VARESE | 45,90% |
20 | AOSTA | 45,40% |
21 | BIELLA | 45,30% |
22 | MODENA | 45,30% |
23 | REGGIO EMILIA | 45,10% |
24 | MONZA E BRIANZA | 44,90% |
25 | BELLUNO | 44,70% |
26 | PISTOIA | 44,50% |
27 | RAVENNA | 44,50% |
28 | FERMO | 44,30% |
29 | FERRARA | 44,30% |
30 | CREMONA | 44,20% |
31 | GENOVA | 44,20% |
32 | TRIESTE | 44,20% |
33 | COMO | 44,00% |
34 | NOVARA | 44,00% |
35 | FIRENZE | 43,90% |
36 | VENEZIA | 43,80% |
37 | BERGAMO | 43,70% |
38 | CHIETI | 43,60% |
39 | L'AQUILA | 43,60% |
40 | SIENA | 43,50% |
41 | LATINA | 43,10% |
42 | ASTI | 43,00% |
43 | BRESCIA | 43,00% |
44 | PISA | 43,00% |
45 | VERONA | 43,00% |
46 | MANTOVA | 42,80% |
47 | FORLI'-CESENA | 42,60% |
48 | ANCONA | 42,30% |
49 | TORINO | 42,10% |
50 | PESARO-URBINO | 41,90% |
51 | PARMA | 41,80% |
52 | LODI | 41,30% |
53 | VITERBO | 41,00% |
54 | PRATO | 40,70% |
55 | CALTANISSETTA | 40,50% |
56 | LUCCA | 40,40% |
57 | VERBANO-CUSIO-OSSOLA | 40,20% |
58 | VERCELLI | 40,20% |
59 | LA SPEZIA | 40,10% |
60 | RIMINI | 40,10% |
61 | SONDRIO | 40,10% |
62 | ASCOLI PICENO | 39,90% |
63 | MASSA | 39,90% |
64 | PIACENZA | 39,60% |
65 | CAGLIARI | 39,20% |
66 | BRINDISI | 39,00% |
67 | SASSARI | 39,00% |
68 | SIRACUSA | 38,80% |
69 | ISERNIA | 38,50% |
70 | MATERA | 38,50% |
71 | PESCARA | 38,50% |
72 | LIVORNO | 38,20% |
73 | BENEVENTO | 38,10% |
74 | SAVONA | 38,10% |
75 | TERAMO | 38,00% |
76 | CROTONE | 37,90% |
77 | ENNA | 37,90% |
78 | REGGIO CALABRIA | 37,90% |
79 | CATANZARO | 37,70% |
80 | POTENZA | 37,70% |
81 | RIETI | 37,70% |
82 | FROSINONE | 37,40% |
83 | IMPERIA | 37,20% |
84 | MILANO | 37,10% |
85 | RAGUSA | 36,90% |
86 | COSENZA | 36,70% |
87 | CAMPOBASSO | 36,50% |
88 | CASERTA | 36,50% |
89 | TARANTO | 35,80% |
90 | AVELLINO | 35,60% |
91 | NAPOLI | 35,60% |
92 | PALERMO | 35,10% |
93 | NUORO | 35,00% |
94 | CATANIA | 34,60% |
95 | MESSINA | 34,40% |
96 | AGRIGENTO | 33,70% |
97 | BARI | 33,40% |
98 | ROMA | 32,90% |
99 | GROSSETO | 32,80% |
100 | ORISTANO | 32,50% |
101 | LECCE | 32,10% |
102 | SALERNO | 32,00% |
103 | FOGGIA | 31,90% |
104 | TRAPANI | 31,80% |
105 | VIBO VALENTIA | 31,70% |
Difficoltà di reperimento raddoppiata
Da notare che nel periodo dal 2017 al settembre 2023, l'incidenza percentuale delle difficoltà di reperimento di personale è più che raddoppiata, passando dal 21,5% al 47,6%. Questa tendenza è destinata a peggiorare nei prossimi anni, dato il calo della natalità e l'invecchiamento della popolazione, che comporteranno la necessità di sostituire un numero crescente di lavoratori destinati al pensionamento.
Nel grafico qui sotto l'incidenza % difficoltà di reperimento dal 2017 a oggi:
In linea generale, oltre ad aver stabilito una classifica delle professioni lavorative per cui le aziende fanno maggiore fatica a trovare personale in tutta la Penisola, la Cgia di Mestre è riuscita anche a delineare quali siano le cinque figure professionali più ricercate per ogni regione. Nel link qui di seguito ecco esplicitato il quadro completo per la Lombardia e per tutte le altre regioni del nostro Stivale.
LEGGI: Offerte lavoro: quali sono le professioni più ricercate regione per regione