Un’anteprima “alpina” assoluta a Bassano del Grappa
Alfio Caruso, uno tra i più apprezzati divulgatori storici del periodo, sarà ospite alla libreria La Bassanese per ripercorrere la gloriosa parabola delle Penne Nere, attraverso il suo nuovo libro "Una lunga penna nera".
Un’anteprima “alpina” assoluta a Bassano del Grappa
Una settimana prima della grande Adunata Nazionale degli alpini a Milano (10, 11 e 12 maggio) e nel centenario dell`Associazione Nazione Alpini,sabato 4 maggio alle ore 17 la libreria La Bassanese dedica agli Alpini un evento straordinario, invitando a Bassano del Grappa il giornalista e saggista Alfio Caruso, uno tra i più apprezzati divulgatori storici del periodo, per ripercorrere in libreria la gloriosa parabola delle Penne Nere, attraverso il suo nuovo libro "Una lunga penna nera", uscito da 48 ore in Italia, edito da Piemme.
L'autore
Nato a Catania nel 1950, come giornalista ha lavorato per le principali testate, dal Corriere della Sera a L'Espresso, dalla Gazzetta dello Sport (di cui è stato vicedirettore) a La Stampa. Tra i suoi numerosi saggi di successo, "Italiani dovete morire", "Tutti i vivi all'assalto", longseller che gli è valso il Premio al giornalismo dell'Ana, l'Associazione Nazionale Alpini.
L'incontro
E’ il 1872 quando un regio decreto istituisce quello che diventerà il miglior corpo specialistico dell`esercito italiano. Sin dalla creazione, gli alpini si fanno riconoscere per la perseveranza, il coraggio, la resistenza alla stanchezza e alle condizioni peggiori.
“Non avremo paura. Non ci fermeremo mai”.
Durante l’incontro alla Bassanese, attraverseremo la storia lunga oltre un secolo del corpo degli Alpini, ripercorrendo le tappe più importanti durante le quali il Corpo degli Alpini si è coperto di onore, acquistando sempre maggiore fama. Marceremo a ritmo alpino per compiere un viaggio condensato e raccontato nelle pagine del libro "Una lunga penna nera", dove troviamo anche Bassano del Grappa, il territorio vicentino e naturalmente il Monte Grappa e l’Altopiano di Asiago, citati spesso nel capitolo “ Vette insanguinate” e “Sempre in prima linea”. Stimolato dalle domande di Loris Giuriatti, appassionato storico bassanese, profondo conoscitore delle nostre zone di guerra e scrittore, approfondiremo la storia, la vita e (anche) la morte delle truppe alpine nelle nostre zone in prima linea durante la Grande Guerra, ma anche figure importanti, uscite e transitate dalla scuola militare di Bassano del Grappa durante la seconda guerra Mondiale, come il cap. De Gregori.
"Noi italiani conserviamo nel vasto forziere della memoria collettiva una storia talmente nobile e toccante che merita di essere raccontata - scrive Caruso. - È una storia vera, fatta di eroismo e sacrificio, di dolore e ardimento: è la storia degli alpini".
Il loro spirito di corpo è leggendario, la loro disciplina proverbiale. Temprati alle più grandi fatiche dalla dura vita delle montagne, animati da una dedizione assoluta alla patria, per quasi centocinquant'anni hanno attraversato in prima linea tutte le vicende, buie o luminose, che costellano la nostra Storia. Si sono battuti con onore nelle “dissennate” guerre coloniali, hanno versato il loro sangue sul Carso e sugli aspri picchi dolomitici durante la Grande Guerra. Hanno lottato valorosamente in condizioni estreme tra i ghiacci della Russia per salvare un'intera armata in fuga, nei campi di concentramento hanno sopportato con dignità e orgoglio i terribili stenti della prigionia. A migliaia si sono immolati per cacciare dal nostro Paese l'invasore. Le pagine più amare e più gloriose della lotta di liberazione portano il loro nome. Dalle vette innevate delle Alpi agli ostili contrafforti dell'Afghanistan, all'alba del XXI secolo gli alpini sono ancora il miglior corpo specialistico d'Italia, il più popolare, il più amato, quello in cui la Nazione intera trova un sostegno incrollabile, anche in tempi di pace, nella consapevolezza che in ogni frangente, per quanto drammatico, potrà sempre contare sulle penne nere e sul loro ostinato coraggio. Sempre pronti a intervenire autonomamente o a fianco della Protezione Civile durante terremoti, alluvioni e altre catastrofi. Dal Friuli ad Amatrice, dal Vajont all’Aquila, dal Polesine alla Valtellina. Come disse un alpino nei momenti più drammatici della battaglia di Nikolaevka:
«Non abbiamo avuto paura fin qui, non l'avremo ora. Abbiamo pianto, lottato, patito la fame. Siamo gli alpini, non ci fermeremo proprio ora».
Dopo la fine della seconda Guerra, riprende nel 1948 la tradizione delle adunate ( l’ultima a Torino nel 1940). E la sede è proprio Bassano del Grappa. Una sottoscrizione nazionale consente di dare un segno tangibile del percorso dell’ANA: viene ricostruito il ponte di Bassano, che della città rappresenta un simbolo e per gli alpini ha un enorme valore affettivo, il nostro “Ponte degli Alpini”.
All’incontro-presentazione sarà presente anche il presidente della sezione Monte Grappa, Giuseppe Rugolo e molti alpini che continuano a mantenere alto il valore del Corpo, a testimonianza dell’attaccamento all’Associazione Nazionale che, nonostante l’abolizione della leva obbligatoria, conta ancora 350.000 tesserati in tutta Italia.
L’incontro si svolge sabato 4 maggio alle ore 17, nella consueta galleria della libreria La Bassanese, in Largo Corona d’Italia, in centro a Bassano del Grappa. L’ingresso è libero.