In cenere il drago di Vaia, il presidente della provincia di Vicenza:" Non può di certo bruciare ciò che rappresenta”
L'opera era il segno della rinascita di un territorio dopo la devastazione
Nel vicentino si contano altre opere di Martalar, che risiede a Mezzaselva di Roana, sull’Altopiano vicentino dei Sette Comuni
In cenere il drago di Vaia, il presidente della provincia di Vicenza:"Non può di certo bruciare ciò che rappresenta”
Il drago alato di Vaia non c'è più, distrutto da un furioso incendio che non ha risparmiato nessuno dei 2mila pezzi che il suo creatore aveva assemblato con maestria e attenzione. La cosa peggiore e che pare non si possa escludere l'origine dolosa e le reazioni a questo "gesto vergognoso" non si sono fatte attendere. Tra di loro anche il presidente della Provincia di Vicenza Andrea Nardin, incredulo e amareggiato alla notizia del rogo che nella tarda serata di ieri, martedì 22 agosto 2023, ha distrutto l' opera dell’artista Marco Martalar realizzata a Lavarone con gli scarti della tempesta Vaia che nel 2018 aveva causato enormi danni alle montagne venete e trentine. Un drago alato simbolo della rinascita di quel territorio, meta di turisti affascinati dall'imponente opera di 6 metri.
Un drago che era un segno di rinascita
“Il Drago Vaia non era semplicemente un’opera straordinaria, il drago in legno più grande del mondo, in una posizione suggestiva e meta di migliaia di turisti. Il Drago Vaia era simbolo della rinascita, di una montagna che ha sofferto la violenza di una tempesta ma ha saputo con tenacia tornare a vivere. Per questo la sua distruzione fa ancor più male. E denota ancor più la pochezza di chi ha innescato il rogo, se di incendio doloso si tratta.”
Nel vicentino si contano altre opere di Martalar, che risiede a Mezzaselva di Roana, sull’Altopiano vicentino dei Sette Comuni che stamattina ha raggiuno Magrè.
“A Martalar e al sindaco di Lavarone Isacco Corradi esprimo la mia vicinanza e quella della comunità vicentina. La prima reazione non può che essere la rabbia, ma già entrambi hanno fatto sapere di non darsi per vinti e con questo spirito sono certo che torneranno a ripensare al luogo che ospitava il Drago Vaia. Voglio far sapere loro che possono contare sul nostro sostegno.”
Parole amare anche da parte del presidente del Veneto Luca Zaia
"Quanto miserabile dev'essere chi distrugge un'opera-simbolo com'era questo Drago, realizzato a Lavarone con gli schianti della tempesta Vaia dall'artista di Roana Marco Martalar scultore.
Un lavoro immenso, durato mesi, creando il drago in legno più grande del mondo, alto 6 metri e lungo 7, con 3mila viti e 2mila scarti di arbusti per realizzarlo. A chi l'ha distrutto dico solo una cosa: VERGOGNATI."