Sanità pubblica, si scende in piazza a Vicenza per il diritto alla salute
L'appuntamento è per domani, sabato 15 aprile 2023, davanti Stazione FFSS di Viale Roma alle ore 9.30
L’assenza o i ritardi negli interventi di prevenzione e cura stanno peggiorando la salute della popolazione
Sanità pubblica, si scende in piazza a Vicenza per il diritto alla salute
La sanità sembra essere diventata un nodo cruciale che deve essere inserita quanto prima nell'agenda politica locale e nazione. Da una parte i medici e i sanitari che lamentano carenze d'organico e condizioni di lavoro precarie aggravate da aggressioni da parte dei pazienti, dall'altra i cittadini che gridano a chiare lettere il "diritto alla salute".
Il Coordinamento Veneto Sanità Pubblica (CoVeSaP) nato nel 2019 prima del covid, ad un anno dalla prima manifestazione a Padova, torna a rivolgere un appello a tutti coloro che in ambito istituzionale, nei comitati spontanei, nelle associazioni, nelle forze politiche e nei sindacati lottano per il diritto alla salute, per un servizio sanitario pubblico, gratuito, universalistico.
"Purtroppo è ormai evidente che la lezione della pandemia non è stata appresa da chi governa la Sanità- scrivono- Non sono state fatte le scelte organizzative e gestionali necessarie al rilancio della sanità pubblica e neppure gli indispensabili investimenti sul personale. Il PNRR non produrrà il necessario cambiamento se non saranno messe a disposizione le tante figure professionali mancanti. Le carenze accumulate pregiudicano seriamente l’accesso alle cure per i cittadini del Veneto. Nessuno dei problemi segnalati ha avuto soluzione."
Le carenze si accumulano, le criticità si moltiplicano in modo esponenziale
L'elenco delle cose da migliorare continua ad allungarsi, senza che si trovi soluzione a nessuno dei punti evidenziati dagli organizzatori:
• liste d’attesa per visite, interventi e ricoveri ospedalieri.
• richieste ai Pronto Soccorso, con permanenze infinite prima di ottenere risposte.
• difficoltà per accedere al Medico di Medicina Generale, all’assistenza domiciliare, ai consultori familiari, ai servizi per i minori, la salute mentale, la disabilità, gli anziani e le tossicodipendenze.
• spese sanitarie delle famiglie, costrette a sostituire le mancate prestazioni pubbliche con quelle private e a sostenere aumenti delle rette nelle strutture residenziali.
• fughe dei professionisti dal Servizio Sanitario Nazionale.
• deleghe al privato della specialistica ambulatoriale, di pezzi interi dell’assistenza ospedaliera e dell’assistenza infermieristica e domiciliare territoriale.
Assenza e ritardi nella prevenzione hanno peggiorato la salute della popolazione
"L’assenza o i ritardi negli interventi di prevenzione, cura e riabilitazione, in una regione afflitta da varie forme di inquinamento ambientale, stanno peggiorando la salute della popolazione- confermano dall'associazione- Servono quindi provvedimenti radicali in grado di far rinascere il Servizio Sanitario Nazionale. E noi... non possiamo aspettare ulteriormente: è ora di muoversi, perché se la salute è un diritto, la difesa della sanità pubblica è un dovere!"
CoVeSaP chiede quindi a tutte le organizzazioni, ai gruppi, alle singole persone disposte a collaborare, di partecipare ad un percorso comune per costruire una manifestazione ampia e condivisa, in grado di richiamare le Istituzioni ai propri compiti, secondo i dettami della Costituzione Italiana.