Cave-discariche: le posizioni e le richieste
Dopo l’atto vandalico che ha colpito la troupe Rai, intervengono Amministrazione, Rosà Civica e Movimento 5 Stelle. Serve confronto e maggior dialogo.
Cave-discariche: le posizioni e le richieste
Una settimana intensa, quella appena trascorsa, che ha messo Rosà in primo piano nel contesto mediatico locale e nazionale. Al centro di storie, analisi, riflessioni, polemiche, accuse e risposte, la cava Poiana e la discarica Castellan di Via dei Prati e il terreno centrale in cui la multiutility Etra sta per edificare il suo nuovo magazzino. Giovedì scorso l'assemblea pubblica voluta e indetta dal Comitato Salvaguardia Ambiente e Salute per «informare tutti i cittadini e le amministrazioni sulle gravi condizioni di inquinamento in cui versa l’area in questione» alla luce delle indagini svolte sui terreni dal consulente ambientale Marina Lecis. Si parla di cave diventate discariche, di amianto, idrocarburi sopra i limiti di legge, metalli pesanti e acqua inquinata che è minaccia non solo per la comunità ma anche per i comuni limitrofi.
Tre giorni dopo, domenica 14 aprile, l'episodio che scatena la rapidissima diffusione in rete dell’intera vicenda: ignoti tagliano le gomme al furgone dei due giornalisti Rai Matteo Mohorovicich e Valerio Seren, sul luogo per un servizio di informazione. Di fronte al grave fatto, da ogni parte si condanna senza riserve l'atto e si esprime solidarietà nei confronti dei cronisti.
Una conferenza stampa viene convocata martedi 16 aprile dall'amministrazione in sala consiliare per esprimere «piena solidarietà alla troupe Rai oggetto del vile atto vandalico e fare il punto sulla situazione». Presenti all'incontro il sindaco Paolo Bordignon, il presidente di Etra spa Andrea Levorato, il sindaco del comune limitrofo di Rossano Veneto Morena Martini, il responsabile dell’area Lavori Pubblici Mirko Campagnolo ed il vice commissario della Polizia Locale Thomas Bertoncello. Presentate le analisi fatte nel terreno interessato dal progetto della multiutility: carotaggi effettuati a 15 metri di profondità nel 2014 in cui non è stato rilevato alcun elemento inquinante. Risultati negativi anche per le analisi di superficie, ripetute anche nel settembre del 2018.
«L'Amministrazione comunale ha sempre una porta aperta – ha dichiarato il sindaco – I cittadini e la salute sono la prima cosa. Ci sono delle leggi, normative e procedure che il Comune non può bypassare, atti pubblici disponibili e siamo a contatto diretto e costante con Regione, Provincia ed ARPAV. Quello che non accetto sono le strumentalizzazioni. Se i risultati ci sono e sono ufficiali, che ci vengano consegnati in modo da poter ragionare in modo concreto. Noi non abbiamo ancora visto nulla».
Prudenza e nessun allarmismo è dunque ciò che chiede l'amministrazione e ciò che viene condiviso, assieme ad altre ferme richieste, anche dai Gruppi Consiliari Rosà Civica e Movimento 5 Stelle. Precisi i punti della minoranza elencati dal capogruppo Rosà Civica Alfio Piotto in una conferenza stampa convocata venerdì 19 aprile: che l'amministrazione si attivi immediatamente con il Consorzio Brenta per la chiusura della roggia Rostoncelli, che si attivino ulteriori dovute indagini sui terreni in questione, che sia convocata una Commissione Ambiente che possa far luce sui monitoraggi storici e attuali, che sia costituita un'eventuale Commissione di indagine sulle cave e che siano dati i rimborsi al Comitato Ambiente per le spese sostenute con le analisi effettuate.
«I cittadini sono preoccupati, cerchiamo di lavorare tutti insieme per la comunità. Serve maggiore comunicazione e collaborazione».
Rimane aperta la questione e ancora in attesa un confronto diretto e concreto tra le parti. Chiare le posizioni dell'amministrazione: «trasparenza, tranquillità, vigilanza, nessun allarmismo». Altrettanto chiare le risposte del Comitato Salvaguardia Ambiente: «Il problema c'è ed è grave. Si intervenga immediatamente in nome della salute dei cittadini. Mentre si attende, l'acqua nella roggia dove sono stati rinvenuti gli inquinanti continua pericolosamente a scorrere verso i terreni agricoli».