Aggressione in ospedale, Europa Verde: "La questione salute rischia di diventare un problema di conflitto sociale"
Guarda, Europa Verde:" Inaccettabile che i sanitari subiscano la frustrazione per un sistema che non funziona"
L'appello è per una riorganizzazione gestionale che promuova la sanità pubblica e non quella privata
Aggressione in ospedale, Europa Verde: "La questione salute rischia di diventare un problema di conflitto sociale"
L'aggressione di ieri all'ospedale San Bortolo ha creato un nuovo allarme e, se da un lato continuano ad arrivare messaggi di solidarietà alla dottoressa aggredita dal familiare di un paziente del pronto soccorso, è ancora più diffusa la ferma condanna per un'azione inammissibile. A puntare il dito contro una situazione sanitaria "inceppata", che crea frustrazione tra gli assistiti che si sfogano sul personale sanitario, è Europa Verde.
"Non ci stancheremo di denunciare politicamente la situazione degli ospedali veneti, sempre più traballante a partire dai Pronto soccorso, perché quando la macchina si inceppa la rabbia rischia di esplodere- denuncia Cristina Guarda, consigliera regionale di Europa Verde- In Sanità, questo significa il rischio che la frustrazione dei pazienti che non trovano risposte si traduca in aggressioni inaccettabili ai danni di medici e infermieri. Pertanto, continueremo ad attivarci per sollecitare la Regione affinché affronti e risolva una volta per tutte i problemi di sistema ormai cronici, come la fuga dei medici che non trovano più condizioni attrattive in sanità e il depauperamento delle strutture che non hanno posti letto adeguati».
Corsi di autodifesa: aumenta la sensazione di violenza latente
Sotto accusa anche le misure messe in atto finora dalla regione che non sembrano essere sufficienti ad arginare il problema.
"I corsi di autodifesa di Zaia e Lanzarin non possono essere la soluzione per fermare le aggressioni, anzi: in questo modo il rischio è di far percepire un clima di violenza latente, come in carcere- continua la consigliera- La questione salute diventerà un problema di conflitto sociale se continuiamo a pensare di trovare soluzioni nella repressione e non nella cultura, con la contrazione dei servizi in maxi ospedali, la riduzione posti letto e senza una necessaria riorganizzazione gestionale che renda gli ospedali una casa attrattiva per i professionisti e sicura per tutte e tutti.
La Regione utilizza la carenza dei medici come una scusa per giustificare le errate scelte di programmazione, dopo aver approvato schede ospedaliere che cancellano lungodegenze e rendono a pagamento il servizio intermedio tra ospedale e casa. Rivolgo un appello a tutti i cittadini stanchi di questo andazzo: invece di covare e reprimere la nostra frustrazione, che prima o poi scoppierà, usiamola per fare il nostro bene, esigendo da Zaia ed i suoi azioni per la sanità pubblica, non privata" .
Rucco: " Irriconoscenza verso gli eroi della Pandemia"
Solidarietà e sostegno alla manifestazione di autotutela del personale sanitario dell’Ospedale San Bortolo anche da parte del Sindaco di Vicenza Francesco Rucco
"I nostri medici, infermieri e operatori socio sanitari dell'Ospedale di Vicenza sono stati gli eroi della battaglia contro il covid- le parole del Sindaco-Lo ricordiamo tutti benissimo, soprattutto chi come me e come la mia Giunta ha lavorato fianco a fianco alla medicina di base, al personale dell'Ospedale San Bortolo e ai vicentini per affrontare per tre anni la più grave emergenza pandemica della storia. Assistere agli episodi come quelli che troppo frequentemente si verificano con atti di violenza e aggressività verso questi eroi è sconcertante.
Se già non fosse contro la legge e il buon senso, è un enorme segnale di irriconoscenza verso chi ha messo in gioco la propria vita per difendere quelle degli altri e chi lo fa ogni giorno anche al di là della pandemia. Per questo la mia solidarietà e la mia presenza a sostegno della legittima manifestazione di protesta e di autotutela del personale sanitario dell'Ospedale San Bortolo è una cosa naturale e dovuta. E, come ho già detto e come sarà anche nei prossimi anni, la pandemia ci insegna che come amministrazioni comunali e come sindaci dovremo sempre di più incontrare e confrontarci con medici di base, personale ospedaliero e cittadini per affiancare e aiutare dove necessario la Regione ad assicurare una sanità sempre più di qualità e sempre più sicurezza a chi ce la garantisce."