La polizia interviene per una violenta lite domestica, le indagini portano al sequestro di armi e munizioni
I coniugi di Rosà, già noti alle forze dell'ordine per episodi simili, non hanno sporto querela nè hanno fatto ricorso alle cure mediche
I controlli però sono proseguiti e il marito, con regolare porto d'armi ora revocato, è stato denunciato per il reato di omessa custodia di armi
La polizia interviene per una violenta lite domestica, le indagini portano al sequestro di armi e munizioni
Nel corso dei normali servizi di prevenzione generale una Pattuglia della Squadra “Volanti” del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Bassano del Grappa è stata inviata dalla Centrale Operativa ad effettuare un intervento a Rosà, a seguito di una segnalazione relativa ad una violenta lite in famiglia.
Giunti sul posto, gli agenti hanno notato, nel parcheggio antistante l’abitazione, una signora di 45 anni – cittadina italiana già conosciuta alle forze dell’ordine per aver, in passato, altre volte richiesto interventi per simili circostanze – che riferiva di avere veementemente litigato con il coniuge e di essersi allontanata momentaneamente dall’abitazione.
Dopo la lite nessuna querela nè la richiesta di ricorrere a cure mediche
I poliziotti hanno quindi proceduto a contattare anche il marito, ancora presente in casa, che confermava l’accaduto e mostrava alcuni lividi sul viso, causatigli dai colpi inferti dalla coniuge. Veniva appurato inoltre che in casa c'erano cocci di vetro, monetine ed oggetti vari sparsi dappertutto sul pavimento.
Alla fine l' aggressione reciproca, dal punto vista penale non aveva ulteriori sviluppi dato che nessuno dei due ha decido di far ricorso alle cure mediche. Anzi, entrambi hanno manifestato l’intenzione di non formalizzare alcuna querela per quanto accaduto.
Le indagini hanno portato al ritiro del porto d'armi del marito e delle armi in suo possesso
La vicenda, comunque è stata approfondita a livello amministrativo perchè il marito della signora – E. Z., cittadino italiano di anni 52 in passato Presidente del Poligono di Tiro di Nibbio di Nove – è risultato essere titolare da anni della Licenza di porto di fucile per uso caccia, nonché detentore presso la propria abitazione di numerosi fucili e pistole.
Al termine del procedimento amministrativo, su disposizione del Questore della Provincia di Vicenza Paolo Sartori, gli agenti del Commissariato sono tornati all’abitazione della coppia per ritirare le armi e revocarne il Porto, senza però poter procedere all' ispezione ed alle attività di Polizia perchè nel frattempo, l'uomo si trovava all’estero.
Rientrato in Italia alcuni giorni fa, gli Agenti della Polizia di Frontiera gli hanno notificato i provvedimenti adottati dal Questore appena sbarcato all’Aeroporto di Venezia. Una volta giunto a casa, il 52enne di Rosà ha trovato ad attenderlo davanti a casa dei poliziotti che hanno proceduto a revocargli il Porto d’Armi e a sequestrare le armi in suo possesso: 5 Fucili, 1 Pistola ed 1 Carabina ad aria compressa. Uno dei fucili da caccia non era presente all’interno dell’armadio blindato ove erano detenute le altre armi e, anche in considerazione del fatto che il proprietario dell’arma non ricordava dove l’avesse riposto, gli agenti sono andati a partiti per Nove per un controllo a casa dell’anziana madre. Senza però trovare nulla. Durante l'ispezione, tuttavia, gli uomini del Commissariato di Polizia di Bassano hanno trovato uno zaino, riposto in un armadio non blindato, con all’interno 141 cartucce calibro 12, che sono state sequestrate in quanto custodite impropriamente in un luogo non autorizzato.
Un fucile sparito, poi ritrovato e munizioni trovate a casa dell'anziana madre
Durante l’ispezione, E. Z. aveva ricevuto una telefonata da parte della moglie che lo avvisava di avere trovato il fucile mancante. Tornati a Rosà, gli agenti hanno potuto procedere alla requisizione anche dell’ultima arma in precedenza non rinvenuta. Alla luce di quanto accaduto, il soggetto è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di omessa custodia di armi, poiché, con il suo comportamento, ha dimostrato di non aver custodito con diligenza il fucile Franchi sopra indicato, lasciandolo peraltro per un luogo periodo nella disponibilità dei familiari conviventi, tra i quali una minore di anni 14. A questo si aggiunge la detenzione illecita nell’abitazione dell’anziana madre, peraltro in possesso delle chiavi dei locali, di 141 cartucce calibro 12 da caccia conservate in un luogo non idoneo perchè anch’esse assimilabili ad armi.