Inaugurata una panchina rossa in piazza Alvise Conte a Schio contro la violenza sulle donne
Venerdì 25 novembre alle ore 10,30 al Faber Box di via Tito Livio è previsto il laboratorio “Relazioni tossiche e violente: prevenzione nelle giovani coppie”, a cui parteciperanno 180 studenti.
Il vicesindaco Marigo: " La violenza sulle donne è una problematica che influenza tutti gli aspetti della vita sociale. Per questo è fondamentale che si portino avanti azioni di prevenzione fin dalle scuole, dove è possibile educare e sensibilizzare".
Inaugurata una panchina rossa in piazza Conte a Schio contro la violenza sulle donne
“L’amore non uccide” si legge sulla panchina rossa inaugurata ieri mattina in Piazza Alvise Conte. Un gesto simbolico in ricordo di tutte le donne vittime di violenza e voluto soprattutto per mantenere alta l’attenzione sulla violenza di genere.
All’inaugurazione hanno partecipato anche una quindicina di classi dell’ ITET “Pasini”, di Schio.
«La violenza sulle donne è una problematica strutturale, che influenza tutti gli aspetti della vita sociale. Per questo è fondamentale che si portino avanti azioni di prevenzione fin dalle scuole, dove è possibile educare e sensibilizzare su un tema così importante e urgente- dice il vicesindaco e assessore al sociale, Cristina Marigo - La violenza sulle donne è un fenomeno trasversale e, siamo convinti, sia necessario promuovere una risposta che vada oltre la gestione dell’emergenza nei singoli casi. È necessario favorire e investire su percorsi formativi, a partire dalle nuove generazioni».
Iniziative contro la violenza a Schio: laboratorio con 180 studenti coinvolti
. Il 25 novembre alle ore 10,30 al Faber Box di via Tito Livio, infatti, è previsto il laboratorio “Relazioni tossiche e violente: prevenzione nelle giovani coppie”, a cui parteciperanno 180 studenti del Liceo “Tron Zanella”, IPSIA “Garbin” e ITIS “De Pretto”, a cura della Fondazione Capta Onlus. Con l’occasione sarà presentato un video realizzato da LGG Comunicazione per conto dell’amministrazione comunale dedicato proprio al tema. Il 26 novembre alle 16, invece, in Biblioteca Civica R. Bortoli verrà presentato il libro “C’era una volta il patriarcato” di Abramo Tognato. La Fondazione Capta, poi, propone una spettacolo di teatro-forum sulle relazioni di coppia e le origini della violenza di genere dal titolo “Che scenate” (mercoledì 30 novembre ore 20.30 al Faber Box, ingresso libero).
Tutto il programma: la comunità fa rete con il centro antiviolenza
«Queste iniziative rientrano in un più ampio programma di eventi realizzato nell’ambito del tavolo di lavoro coordinato dal nostro Centro Antiviolenza che coinvolge le associazioni del territorio, le scuole superiori e gli sportelli Donna di Malo, Marano e Thiene. Tra Centri Antiviolenza e Sportelli Donna presenti sul territorio del Distretto 2 è stata avviata una rete per arricchire lo scambio e la cooperazione tra i servizi dedicati alle donne sia per promuovere il loro benessere che per il contrasto alla violenza - precisa Marigo -. La collaborazione tra le varie realtà attive, a vario titolo, è fondamentale. Per tutto il 2022, inoltre, è stato portato avanti il lavoro di revisione del Protocollo della rete Antiviolenza Altovicentino per una collaborazione ancor più efficace tra i servizi della rete. È stato stilato un unico protocollo di rete per i Distretti 1 e 2 dell’Ulss 7 Pedemontana che condivide gli stessi principi e finalità di azione di contrasto alla violenza, pur mantenendo le proprie peculiarità operative, coerenti con la diversa storia e modalità organizzative del territorio Sono stati svolti, durante l’anno degli incontri di intervisione di rete per confrontarsi sulle criticità riscontrate nell’applicazione del protocollo e definire insieme modalità di collaborazione più fluide ed incisive».
I numeri del 2022: 238 segnalazioni in 11 mesi
In occasione del 25 novembre, Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, il Centro Antiviolenza Sportello Donna "Maria Grazia Cutuli" come ogni anno fa il punto della situazione sulle sue attività per mantenere alta l'attenzione sul tema della violenza di genere. Da gennaio 2022 al 11 novembre 2022 sono state raccolte dal servizio un totale di 238 segnalazioni, di queste 125 sono arrivate dalle donne che chiedevano un aiuto per sé in relazione ad una situazione di violenza che stavano vivendo o per gestire le conseguenze psicologiche, relazionali e sociali di una situazione di violenza più o meno recente da loro vissuta. Le rimanenti, 113, sono segnalazioni ricevute da “terzi”: servizi pubblici (Pronto Soccorso, Servizi Sociali, Servizi Ulss, Sportelli Donna, Forze dell’Ordine) e realtà del privato sociale e familiari /conoscenti.
Da gennaio 2022 ad oggi il centro ha seguito 151 donne in totale. Di queste 100 sono “nuovi casi”, ovvero donne che hanno contattato il servizio per la prima volta e che hanno usufruito di un percorso di consulenza e valutazione della situazione o di un percorso più duraturo di presa in carico, condividendo con il centro degli obiettivi legati all’uscita dalla violenza o al proprio empowerment» spiegano le operatrici del centro di via Pasini. Rispetto a questi 100 nuovi accessi sono stati effettuati 45 percorsi di consulenza e 55 percorsi di presa in carico.
Per quanto riguarda la presa in carico, il centro ha seguito 106 donne (55 nuove e 51 già inserite nelle progettualità degli anni precedenti). L'età media è di 41,7 anni (risultano anche 13 ragazze con meno di 25 anni e una donna over 80) e per il 73% sono donne con cittadinanza italiana. Su 106 quelle residenti a Schio sono 40 (il restante vive in altri comuni del distretto 2 dell'Ulss 7 Pedemontana, con 4 casi fuori provincia e 1 fuori Regione).
Di 106 donne inserite in percorsi di presa in carico nel 2022, poi, 100 stanno vivendo una situazione di violenza attuale. Nella maggior parte dei casi si tratta di violenza domestica: 72 donne riferiscono di aver subito violenza fisica, 15 donne raccontano di aver vissuto violenza sessuale, 22 donne segnalano violenza economica. Nella totalità delle donne è presente una esperienza di violenza psicologica caratterizzata spesso da forme gravi di gelosia e di controllo, oltre che svalutazioni, offese, denigrazioni, isolamento sociale. Tra le 106 donne prese in carico nel corso del 2022, 84 hanno figli con 119 minori coinvolti.
Spesso i percorsi di uscita dalla violenza delle donne necessitano di periodi di accoglienza. Nel 2022, sono 37 le donne (su le 106 donne prese in carico) che hanno avuto necessità di essere accolte con i loro figli minori: 20 donne hanno trovato ospitalità presso la loro rete familiare/amicale, mentre 17 donne sono state inserite in strutture protette. In casa rifugio a Schio nel 2022 sono state accolte 4 donne, di cui 1 sola mentre le altre 3 erano accompagnate dai loro figli minori, per un totale di 5 bambini e ragazzi. Di queste situazioni, 2 donne sono rientrate nella casa coniugale, 1 donna ha trovato una nuova soluzione abitativa con il supporto del comune di residenza e un’altra donna ha proseguito l’accoglienza in altra struttura considerata più idonea al proprio percorso.