Turni usuranti, si dimette il Primario del Pronto Soccorso di Vicenza. CIMO: “Bisogna valorizzare il lavoro”
Dal sondaggio 2022 CIMO-FESMED è emerso che solo l’11,4% dei medici ospedalieri veneti, potendo scegliere, continuerebbe a lavorare in un ospedale pubblico.
Turni di lavoro troppo usuranti e la pandemia non ha di certo alleggerito il carico. Francesco Corà, Primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza ha dato le dimissioni.
Turni usuranti, si dimette il Primario del Pronto Soccorso di Vicenza
Con i dati alla mano il CIMO-FESMED, sindacato dei medici del Veneto ha spiegato:
"L’episodio delle dimissioni del Primario del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza Francesco Corà sono emblematiche della situazione già evidenziata dal sondaggio 2022 CIMO-FESMED: solo l’11,4% dei medici ospedalieri veneti, potendo scegliere, continuerebbe a lavorare in un ospedale pubblico. Il 35,5% fuggirebbe all’estero, il 22,5% sogna la pensione, il 16,4% preferirebbe lavorare in una struttura privata ed il 14,2% sta ponderando la possibilità di dedicarsi alla libera professione".
Molti sceglierebbero un'altra professione
Il sindacato procede spiegando:
"Addirittura, il 24,2% appenderebbe il camice bianco al chiodo e sceglierebbe un’altra professione. Come evidenziato nel documento firmato dalla maggioranza assoluta dei i sindacati della dipendenza e della medicina convenzionata presentato a Roma in data 21/4/2022, sotto l’egida della FNOMCeO con Filippo Anelli, è necessario il riconoscimento della condizione di lavoro usurante con incremento del Fondo specifico per valorizzare le competenze dei medici del Servizio 118 e del Pronto Soccorso. Deve essere completamente riconsiderato il valore del lavoro notturno ed in emergenza".
L'analisi su 24 Pronto Soccorso
Il CIMO-FESMED ha concluso spiegando:
"Già a novembre 2021 abbiamo presentato un’analisi su 24 Pronto Soccorso in Veneto con il dato che circa il 70% delle Ulssper coprire i turni nei Pronto Soccorso ricorrono al reclutamento dei medici nelle cooperative oppure nella libera professione.
Inoltre dall’analisi dei ufficiali AGENAS presentata da CIMO-FESMED a Treviso in data 22/4/2022 emerge una diversa strategia fra regione e regione di impegno finanziario per il personale sanitario - Il Veneto, che ha circa 5.000.000 di abitanti presenta una spesa per il personale sanitario, dati 2020, di 2488 milioni di euro.
L’Emilia Romagna ha circa 4.500.000 abitanti e spende invece 2854 milioni di euro.
Da questo confronto appare ovvia una decisa minore disponibilità che a livello per esempio della Regione Piemonte che a fronte dei 4.300.000 abitanti circa presenta un impegno di spesa di 2.509 milioni di euro. I margini di miglioramento per il personale e la tutela della salute pubblica in Veneto esistono: basta volerlo".