Si era appropriata di 90mila euro sottratti agli assistiti: amministratore di sostegno torna in carcere
Nel 2017 era stata condannata a Trieste per il reato di peculato in danno di 2 amministrati.
Nella giornata di ieri la Divisione Anticrimine della Questura di Vicenza- Sezione Misure di Sicurezza e Giudiziarie - ha dato esecuzione al decreto emesso dal Magistrato di Sorveglianza di Verona circa la cessazione della misura alternativa a cui era sottoposta B. R., una donna vicentina di 59 anni titolare di uno Studio di Mediazione Familiare con sede in Città, ed amministratrice di sostegno presso numerosi Tribunali italiani; in passato aveva anche collaborato con il Comune di Vicenza.
Si era appropriata di 90mila euro sottratti agli assistiti
La donna, che in ragione di una precedente condanna era sottoposta alla misura alternativa dell’Affidamento in prova al Servizio Sociale, deve ora scontare una pena di 7 anni, 3 mesi e 18 giorni di reclusione sulla base di un provvedimento di esecuzione di pene concorrenti emesso dal Tribunale di Perugia in data 09 marzo 2022.
Nel 2017, B.R. era stata condannata a Trieste per il reato di peculato in danno di 2 amministrati: tra il 2013 e il 2016, infatti, si era appropriata indebitamente di circa 90.000 euro lasciando in gravi difficoltà economiche i due anziani di cui era Amministratore di sostegno. Nei loro confronti la donna non ha mai provveduto al risarcimento economico.
Aveva subito precedenti condanne per appropriazione indebita commesse nel 2014 a Trento, e per falso ideologico in atto pubblico commesso nel 2017 a Venezia, nonché per evasione dagli arresti domiciliari; nel 2015, in qualità di Amministratore di sostegno di un’anziana residente nel Comune di Castelnuovo Magra (SP), si era impossessata della somma di 2.000 euro, e nel 2019, sempre in qualità di Amministratore di sostegno, aveva dato in affitto l’abitazione della sua amministrata mentre questa era ricoverata presso una RSA di Rovigo, intascando personalmente i proventi.
Il 18 marzo u.s., informata dal suo Avvocato del Provvedimento giudiziario emesso a suo carico, al fine di sottrarsi alla misura la donna si recava al Pronto Soccorso di Vicenza dove veniva ricoverata presso il Reparto di Psichiatria a causa dell’ingerimento di farmaci. Gli agenti della Divisione Anticrimine della Questura, in costante contatto con gli operatori del reparto di Psichiatria dell’Ospedale San Bortolo, all’atto delle sue dimissioni dal nosocomio hanno proceduto all’accompagnamento della donna presso la Casa Circondariale di Verona Montorio.