“Vogliamo saperne di più sulla Safond Martini”
Rifiuti tossici sotto le biomasse, un'interrogazione dei consiglieri comunali di Vicenza Asproso e Colombara.
“Vogliamo saperne di più sulla Safond Martini”. Due consiglieri comunali d’opposizione del Comune di Vicenza, Raffaele Colombara della lista Quartieri al centro e Ciro Asproso di Coalizione civica, hanno inviato ieri alla presidenza del Consiglio comunale due distinte interrogazioni sul sequestro di aree contaminate da rifiuti speciali pericolosi a Montecchio Precalcino.
L'operazione dei finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, coordinati dalla Procura della Repubblica era avvenuta nella mattinata di venerdì 5 aprile. Sotto sequestro preventivo sono finite due aree incluse nello spazio di proprietà della Safond Martini di Montecchio Precalcino che fa attività di recupero per il riciclaggio di rifiuti solidi e biomasse, di superficie pari, rispettivamente, a 106mila e 50mila mq. circa. I reati contestati sono la violazione degli artt. 256, comma 3 del D.Lgs. 152/2006 (attività di gestione di rifiuti non autorizzata) e 452 bis del codice penale (inquinamento ambientale). L'area di superficie maggiore sarebbe contaminata da idrocarburi e mercurio, sopra la soglia di tolleranza, in zone confinate e limitate, mentre nell’altra area vi sarebbero superamenti delle “Concentrazioni Soglia di Contaminazione – CSC”, in superfici estese e con volumetria rilevante, per effetto della presenza di metalli pesanti (cromo, nichel, piombo, cadmio e zinco), idrocarburi totali ed idrocarburi policiclici ed aromatici. La presenza delle suddette sostanze inquinanti concretizza una discarica di rifiuti speciali pericolosi in assenza delle prescritte autorizzazioni, suscettibile di compromettere o deteriorare in modo significativo porzioni estese del suolo e del sottosuolo nelle aree in argomento.
Questi i testi delle interrogazioni dei consiglieri comunali vicentini
Ciro Asproso (Coalizione civica): "E’ notizia riportata da tutti gli organi di Stampa locali –he la Guardia di Finanza ha messo sotto sequestro due aree di proprietà della Safond Martini di Montecchio Precalcino a causa di un inquinamento dei suoli per metalli pesanti e idrocarburi.
La Safond Martini svolge l’attività autorizzata di recupero e riciclaggio di rifiuti solidi e biomasse, ma la presenza di alte concentrazioni di cromo, nichel, piombo, cadmio, zinco e appunto idrocarburi, lascia supporre la presenza di una discarica di rifiuti speciali pericolosi non consentita.
Poiché tali sostanze possono deteriorare in modo significativo porzioni estese del suolo e del sottosuolo e considerato la vicinanza dei terreni in questione con l’area delle risorgive si chiede:
• Se il Sindaco di Vicenza, nonché Presidente della Provincia e in qualità di primo responsabile della salute pubblica, non ritenga necessario intervenire personalmente presso l’Arpav e la Regione per accertare possibili inquinamenti delle falde acquifere.
Inoltre, in considerazione del moltiplicarsi di simili episodi di inquinamento ambientale nel territorio veneto, e delle inquietanti rivelazioni sui rapporti malavitosi tra la camorra e alcune Aziende del Nordest, che avrebbero seppellito rifiuti pericolosi anche in terra vicentina, si Chiede:
• di dedicare un’apposita riunione del Consiglio comunale, alla presenza di esperti della materia, per effettuare una disamina approfondita della Mappa dei siti inquinati del vicentino, delle misure in essere per la loro bonifica, delle eventuali precauzioni da suggerire alla popolazione più esposta.
Raffaele Colombara (Lista Quartieri al centro): "Con il sequestro disposto dalla magistratura dell’area della azienda Safond Martini a Montecchio Precalcino si viene a concretizzare sul nostro territorio un nuovo caso di inquinamento ambientale, con il rischio paventato nel provvedimento di inquinamento del sottosuolo.
La sede dell’azienda è sita a non più di 1 km dalle risorgive di Novoledo, che come noto forniscono l’acquedotto di Vicenza e Padova.
Considerando inoltre che il Comune di Vicenza è socio del Centro idrico di Novoledo,
si chiede all’Amministrazione di relazionare sul fatto in oggetto, sui dati a disposizione, e di intervenire tempestivamente presso le agenzie regionali per la tutela dell’ambiente in modo che sia verificato che non sia avvenuta trasfusione di inquinante nelle falde acquifere e che l’eventualità sia in ogni caso prevenuta.