Detenuto imbratta i muri della cella con scritte contro la Polizia poi aggredisce due agenti
L'ira del carcerato è scaturita all'atto di una contestazione di natura disciplinare.
Due agenti sono stati aggrediti da un detenuto che aveva imbrattato, poco prima, i muri della cella con scritte contro la Polizia di Stato.
Detenuto imbratta i muri della cella
Nella Casa Circondariale Berica “Filippo del Papa” di Vicenza un detenuto straniero ha aggredito due agenti penitenziari, l’uomo in questione proviene da altro istituto, dove si era già reso responsabile di fatti analoghi.
L'ira del carcerato è scaturita all'atto di una contestazione di natura disciplinare dopo che lo stesso aveva imbrattato i muri della camera detentiva, con scritte contro le forze di Polizia e dello Stato Italiano. Il detenuto ha sferrato un pugno al viso del primo poliziotto (che ha riportato una prognosi di 5 giorni).
Nel momento in cui il detenuto veniva ubicato in una camera singola per l'isolamento cautelare, si è dimenato e ha colpito un secondo agente con una testata al viso (che ha riportato una prognosi di 2 giorni).
Inasprire le regole
La Segreteria Regionale USPP (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria) del Triveneto, attraverso una nota ha spiegato:
“L’aggressione a un agente di Polizia penitenziaria sarebbe da equiparare come un attacco allo Stato Italiano. Riteniamo che oggi più che mai la riforma non solo a quelle del Csm occorre la riforma del corpo della Polizia Penitenziaria nonché del regolamento di esecuzione della pena inasprendo regole più rigide per chi aggredisce uomini dello Stato, occorre altresì dotare la Polizia Penitenziaria di taser al fine di evitare fatti analoghi. Questi sono i segni che la
Polizia Penitenziaria paga caro prezzo, facciamo appello a tutti, Capo dello Stato, alla politica, chiediamo che il personale possa lavorare in totale sicurezza avendo dalla sua parte i rappresentanti dello Stato.
Non è più accettabile subire tali aggressioni si tratta oramai di questioni non più rinviabili infine auspichiamo che l'amministrazione centrale intervenga con adeguate ed urgenti provvedimenti individuando le giuste soluzioni e assumendo le dovute iniziative per garantire assicurare l’incolumità per gli uomini in servizio all'interno degli istituti.
E' ora di dire basta alle aggressioni: Salviamo la polizia penitenziaria”.