Supporto delle fasce deboli: firmato protocollo “Inpsxtutti” tra Comune, Caritas e Inps
Comune, Caritas e Inps con questo protocollo s’impegnano a collaborare per favorire l’accesso alle prestazioni Inps da parte di coloro che, pur avendone potenzialmente diritto, hanno difficoltà a fruirne a causa del contesto di emarginazione o della condizione di fragilità economica, sociale e familiare in cui vivono.
Si chiama “Inpsxtutti” ed è un progetto nazionale che coinvolge Inps, Anci, Caritas Italiana e Comunità di Sant’Egidio per rendere le prestazioni assistenziali e previdenziali più accessibili alle fasce più deboli della popolazione.
Supporto delle fasce deboli
Dall’indennità di disoccupazione (Naspi) al reddito di cittadinanza, dall’assegno sociale all’invalidità civile, fino al recentissimo assegno universale, sono infatti tante le opportunità di aiuto a cui le persone più emarginate rischiano di non accedere, pur avendone diritto, per mancanza di informazioni, di strumenti culturali o di una rete sociale di aiuto a cui questa iniziativa intende sopperire.
Per dare concreta attuazione al progetto anche in città, a Palazzo Trissino hanno firmato un protocollo d’intesa l’assessore alle politiche sociali Matteo Tosetto, delegato dal sindaco Francesco Rucco, il direttore della Caritas Diocesana Vicentina don Enrico Pajarin e il direttore provinciale di Inps Dario Buonomo, accompagnato dal presidente del comitato provinciale Inps Renato Riva.
“Il Covid – ha ricordato l’assessore Matteo Tosetto – ha fortemente aumentato le difficoltà delle famiglie. Anche se a Vicenza la situazione è migliore rispetto alla media nazionale dell’8%, circa il 5% della popolazione risulta in povertà assoluta, cioè con Isee inferiore ai 5 mila euro, e circa il 12% in difficoltà significativa, ossia con Isee inferiore ai 10 mila euro. Inoltre sono quasi 2400 i nuclei familiari che seguiamo e sosteniamo. Bene, quindi, che con questo protocollo Comune e Caritas possano contribuire ad agevolare l’accesso alle prestazioni offerte da Inps alle molte famiglie che si trovano in stato di bisogno”.
“Oggi diventa operativo anche a Vicenza questo importante accordo siglato lo scorso autunno a livello regionale - è il commento di don Enrico Pajarin - spesso è accompagnata da povertà di informazioni e culturale, oltre che da scarse relazioni sociali. Il nostro ruolo sarà quello di accompagnare le persone che si rivolgono a Caritas per aiutarle nella conoscenza e nell'ottenimento delle misure di sostegno che potrebbero consentire loro di uscire dalla situazione di precarietà in cui vivono".
“Attraverso i servizi sociali del Comune e Caritas, che conoscono profondamente il territorio – ha aggiunto il direttore Dario Buonomo – Inps punta a raggiungere anche chi si trova in stato di povertà assoluta per verificarne il diritto all’assistenza, a maggior ragione in questa realtà dove la cultura del lavoro è fortemente radicata e si registra una sorta di ritrosia a chiedere prestazioni che invece sono dei diritti”.
“Il comitato provinciale Inps – ha commentato il presidente Renato Riva – il cui scopo è proprio quello di promuovere il collegamento tra l’istituto e il territorio, accoglie con favore questo progetto che sperimenta e traduce in buona pratica la collaborazione tra gli enti”.
Comune, Caritas e Inps con questo protocollo s’impegnano dunque a collaborare per favorire l’accesso alle prestazioni Inps da parte di coloro che, pur avendone potenzialmente diritto, hanno difficoltà a fruirne a causa del contesto di emarginazione o della condizione di fragilità economica, sociale e familiare in cui vivono.
“Inpsxtutti” mira a rilevare attraverso i servizi sociali del Comune e i centri di ascolto di Caritas, lo stato di bisogno aggravato dalla pandemia, con particolare attenzione ai nuclei con minori.
Nel concreto, per far emergere i bisogni di tali fasce deboli e verificare se le persone individuate hanno effettivamente i requisiti per accedere alle prestazioni erogate da Inps, è stato elaborato un questionario anonimo, interattivo e online che gli operatori dei servizi sociali del Comune e di Caritas somministreranno ai propri utenti.
Per render operativo il protocollo, Inps assicurerà a Comune e Caritas adeguata attività formativa e consulenza specialistica sui propri servizi e metterà a disposizione proprio personale per appuntamenti finalizzati alla soluzione dei casi più complessi.