Truffa nella vendita di auto: sgominata associazione per delinquere, sequestri per oltre 2 milioni
I potenziali acquirenti, dopo aver visionato i veicoli su internet ed aver effettuato dei giri di prova recandosi in concessionaria, consegnavano agli indagati somme ammontanti ad oltre 1.200.000 euro a titolo di caparra o saldo.
Nella giornata di ieri, mercoledì 1 dicembre 2021, i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Vicenza e del Gruppo della Guardia di Finanza di Bassano del Grappa hanno congiuntamente dato esecuzione ad un'ordinanza applicativa di misure cautelari personali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Vicenza a carico di Stevan Paolo (custodia cautelare in carcere), Pizzolato Jhonny (arresti domiciliari) e Campagnolo Luigino (obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria).
Truffa nella vendita di auto
Stevan, non rintracciato nel domicilio nel corso della mattinata, si è costituito in serata ai Carabinieri di Castelfranco Veneto. E' stata altresì data esecuzione, sui beni intestati o comunque nella disponibilità delle persone sottoposte ad indagine, al decreto di sequestro preventivo emesso dal G.I.P. per un ammontare complessivo di 2.337.986,14 euro .
L'indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vicenza, ha preso avvio dalla consumazione, nel dicembre 2018, di molteplici truffe legate alla compravendita di autovetture poste in essere attraverso la concessionaria Autokew s.r.l.s. di Montecchio Maggiore. I potenziali acquirenti, dopo aver visionato i veicoli su internet ed aver effettuato dei giri di prova recandosi in concessionaria, consegnavano agli indagati — per contanti, assegni o attraverso bonifici bancari — somme ammontanti ad oltre 1.200.000 euro a titolo di caparra o saldo, salvo poi scoprire, nel giorno concordato per il ritiro delle autovetture, che i gestori della concessionaria si erano dileguati e che nessun veicolo era più presente nel piazzale espositivo.
Associazione per delinquere finalizzata alla truffa
In questo contesto, è stata riconosciuta l'operatività di un'associazione per delinquere finalizzata alla truffa il cui promotore e capo è stato individuato in Stevan Paolo.
I successivi approfondimenti investigativi hanno portato, da un lato, ad accertare condotte di riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, poiché le somme di denaro accreditate a titolo di caparra e/o saldo sui rapporti bancari della Autokew erano state distratte a favore di conti esteri - talora utilizzati per l'acquisto di altre autovetture, mai pervenute tuttavia nella disponibilità della società - o comunque intestati a terze persone; dall'altro, dopo la declaratoria di fallimento dell'impresa su istanza della Procura, a ricostruire plurimi fatti di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione, documentale e per operazioni dolose. Ulteriori sviluppi d'indagine hanno poi riguardato altre società, sempre riconducibili in via di fatto a Stevan Paolo (ed al co-indagato Pizzolato Jhonny), benché formalmente amministrate da consapevoli "prestanome", tra cui Campagnolo Luigino.