Fa esporre i bozzetti di Armani nell'agenzia in cui lavora: quando si licenzia il capo non glieli restituisce
Un caso che rivela anche un dettaglio sul passato professionale del grande Giorgio Armani
Torna da un viaggio all'estero, nel 2019, e quando inizia a lavorare in un'agenzia, permette al titolare dell'attività di esporre dei preziosissimi (valgono 1,5 milioni di euro) bozzetti di moda realizzati nel 1974 da Giorgio Armani. Fin qui nulla di strano.
Fa esporre i bozzetti di Armani in un'agenzia: quando si licenzia il capo non glieli restituisce
Peccato che, secondo quanto ricostruito dai legali che stanno seguendo la vicenda, quando il rapporto di lavoro si interrompe, il titolare dell'agenzia si sia rifiutato di renderli. O almeno, non prima che scattasse una denuncia. Procediamo con ordine. Il legittimo proprietario aveva ricevuto in dono i 72 bozzetti quando aveva 11 anni dai propri genitori.
Un vero e proprio tesoro
Per capire il valore di tali opere bisogna fare una precisazione: i disegni risalgono al 1974, l'anno prima che lo stilista fondasse la sua casa di moda, ed erano stati creati per l'azienda del padre del legittimo proprietario, titolare della Sincons di Valdagno. I disegni erano stati realizzati da Armani a suo nome proprio per la ditta che produceva abbigliamento in pelle, e sono pezzi unici, tutelati dalla Soprintendenza delle Belle Arti, valutate da una casa d'aste londinese, appunto, per un valore complessivo pari a 1,5 milioni di euro.
L'estate scorsa la svolta
Quando il proprietario dei disegni, come detto, rientra in Italia dopo un soggiorno all'estero, decide di far esporre le opere nell'agenzia in cui inizia a lavorare a Vicenza. Con una clausola scritta: se quelle opere fossero state vendute, il datore di lavoro si sarebbe tenuto il 30 per cento del guadagno, per poter rientrare dei costi di restauro sostenuti dall'immobiliarista. Ma l'estate scorsa il rapporto lavorativo tra i due si interrompe, e le cose non vanno esattamente come previsto.
La denuncia e l'intervento dei Carabinieri
Il legittimo proprietario, infatti, non riesce più a rientrare in contatto con le sue preziose opere, gli otto bozzetti di Armani. E quindi scatta la denuncia. Una denuncia pesante, su cui ovviamente l'immobiliarista avrà modo di difendersi in sede legale. Di certo, però, anche grazie alla mediazione dei Carabinieri, venerdì i bozzetti sono tornati nelle mani del legittimo proprietario.