In Tribunale a Vicenza il decalogo anti-molestie: vietati sguardi insistenti e commenti "hot"
Saranno vietati apprezzamenti espliciti, sguardi insistenti, discorsi a doppio senso e apprezzamenti ritenuti rozzi.
Vietati gli sguardi insistenti e gli apprezzamenti sessisti. Il Tribunale di Vicenza si conferma all'avanguardia nella lotta alle molestie sul lavoro con un decalogo che dovranno rispettare tutti coloro che vi accedono.
Il decalogo anti-molestie del Tribunale di Vicenza
Il regolamento è stato studiato da un apposito Comitato per il benessere organizzativo e non si limita a censurare i comportamenti già universalmente riconosciuti come molestie (pizzicotti, carezze, richieste di prestazioni sessuali e via dicendo), ma va oltre: saranno vietati anche apprezzamenti espliciti, sguardi insistenti, discorsi a doppio senso e apprezzamenti ritenuti rozzi.
Niente body-shaming né catcalling
Niente body shaming, cioè quelle critiche legate all'aspetto fisico, ma nemmeno catcalling, complimenti volgari non richiesti (su questo il dibattito si è infiammato negli ultimi tempi a seguito di una denuncia di Aurora Ramazzotti).
Una situazione innovativa
Sembrerebbe una cosa normale, e invece quello di Vicenza è uno dei primi Tribunali a dotarsi di un regolamento così stringente. Questo perché in Italia non esiste una legge che indichi in maniera specifica quali siano le condotte da tenere negli ambienti di lavoro. E dunque, come ha spiegato al Corriere del Veneto il presidente del tribunale vicentino Alberto Rizzo, è nata l'esigenza di tutelare tutti i dipendenti - uomini e donne - da comportamenti umilianti e ricatti sessuali, prevenendo ogni possibile rischio.