Chi è don Albino Bizzotto, il prete pacifista ricattato da 11 nomadi sinti
Vittima delle bugie e delle minacce di una banda di etnia sinti, don Albino Bizzotto, sacerdote vicentino molto attivo a Padova.
Vittima delle bugie e delle minacce di una banda sinti il sacerdote dei poveri, don Albino Bizzotto, 81 anni. Famose le sue marce pacifiste e gli scioperi della fame per l'ambiente.
Il "prete pacifista" precursore di Greta Thunberg
Lo hanno vessato per anni (almeno due): prima ingannato approfittando - è il caso di dirlo - della sua buona fede, poi passando alle minacce dirette di ritorsioni. Una vicenda molto triste e dolorosa quella che, come emerso dalle indagini della Guardia di Finanza di Padova che hanno portato al fermo di 11 persone di etnia sinti, ha coinvolto don Albino Bizzotto, 81 anni, per tutti il "prete pacifista", dedito ai poveri e agli sfruttati.
E proprio la sua eccessiva generosità lo ha fatto diventare la preda ideale di soggetti senza scrupoli, che in due anni sono riusciti ad estorcergli oltre 370mila euro. Fondatore dei "Beati i costruttori di pace", associazione di volontariato padovana, don Albino era sempre in prima linea contro soprusi e guerre.
Un paradossale contrappasso
Ben note ad esempio le sue "marce pacifiste" e i suoi sermoni anti-bombe. Uno che non aveva mai paura di esporsi nei confronti dei potenti di turno e a favore dei più deboli. Proprio per questo, la modalità utilizzata dalla banda per ingannarlo, paradossale contrappasso per chi ha votato la sua vita ai poveri e agli emarginati, fa ancora più male (e arrabbiare).
Don Albino ha provato ad "aiutare" i suoi aguzzini finché ha potuto, poi quando la situazione è divenuta troppo pericolosa e invivibile, si è deciso a denunciare. Da lì è scattato il blitz che ha portato agli arresti e alle altre misure cautelari nei confronti degli indagati.
L'America Latina e Sarajevo
Don Albino, sacerdote vicentino, è stato ordinato presbitero nel 1963, per alcuni anni ha visitato i paesi dell'America Latina e nel 1985 ha fondato l'associazione "Beati i Costruttori di Pace", per chiedere la pace e il disarmo nel mondo.
Nel 1992 ha organizzato una marcia nonviolenta nella Sarajevo assediata, coinvolgendo cinquecento giovani. Proverbiale anche il suo sciopero della fame nel 2013, pro ambiente e contro lo sfruttamento del territorio.