Preso in stazione "il libico", aveva accoltellato senza motivo alcuni pendolari
Ha cercato di colpire con dei fendenti anche i militari dell'Arma.
Ha terrorizzato i pendolari che si recavano in stazione. Ma oggi, per "il libico" sono scattate le manette: anche se i Carabinieri hanno dovuto faticare non poco per fermarlo.
Preso in stazione "il libico"
Questa mattina, alle 07:40 circa, due equipaggi della Sezione Radiomobile della Compagnia bassanese, impegnati nell’ambito di specifici controlli finalizzati al rintraccio e identificazione di soggetti senza fissa dimora, solitamente irregolari e provvedere nel contempo a rintracciare M. H., nato in Libia nel 1991, conosciuto alle Forze dell’Ordine perché negli ultimi periodi si è reso responsabile di diversi episodi di lesioni personali, aggravate dall’utilizzo di un coltello, compiuti a danno di cittadini transitanti nei pressi della Stazione Ferroviaria, si recavano in quest’area e, precisamente, presso lo stabile in disuso in Largo Parolini, per verificare la presenza o meno di persone senza fissa dimora.
Lungo i binari e sotto un porticato, veniva individuato appunto M. H., conosciuto come “il libico” che, alla vista dei carabinieri, iniziava ad agitarsi senza ragione. Alla richiesta di fornire i documenti, estraeva dalle tasche un coltello a scatto, che immediatamente apriva e mostrava ai militari, puntandolo verso quest’ultimi. Quest’ultimo intimava ai carabinieri di andarsene e si dava alla fuga.
Ne nasceva un inseguimento a piedi per un paio di centinaia di metri quando in questa via Miazzi, l’uomo in fuga, con in pugno ancora il coltello, si fermava ed affrontava nuovamente i carabinieri.
Quest’ultimi, con grande professionalità, riuscivano a neutralizzarlo, senza che nessuno si ferisse.
Accompagnato in caserma, considerati gli indizi di responsabilità emersi a suo carico, nonché la pericolosità desunta e dimostrata anche dai recenti precedenti di polizia per reati specifici, verificatesi nel territorio bassanese e per le quali si è inevitabilmente diffuso uno stato di autentico e fondato timore per l’incolumità pubblica, M. H. veniva dichiarato in stato di arresto e veniva di questo data comunicazione al Magistrato di Turno della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza.
Al termine degli atti di ufficio, l’uomo veniva trasferito presso la Casa Circondariale di Vicenza, a disposizione dell’A.G.