Auto rubata, ladro beccato dalle impronte digitali
Non si esclude che la vettura fosse finita nelle mani del ladro per commettere furti (accertati) nel territorio in quel periodo.
Piccolissimi dettagli praticamente impercettibili hanno permesso di risalire al ladro che è stato assicurato alla giustizia.
Ladro beccato dalle impronte digitali
I militari del Nucleo Operativo della Compagnia dei Carabinieri di Thiene, ancora una volta, sono riusciti a risalire all’autore del reato grazie ai rilievi tecnici di natura scientifica eseguiti il 20 dicembre 2019 a bordo dell’auto Fiat Panda rubata in una zona termale della provincia di Brescia, qualche giorno prima, abbandonata a Costabissara e poi rinvenuta dagli agenti della Polizia Locale di Caldogno che hanno subito allertato gli specialisti del 112.
All’identificazione del responsabile si è giunti grazie alla magistrale collaborazione del RIS di Parma che ha consentito di identificare, P.P. 42enne di origine albanese, pregiudicato per reati contro il patrimonio grazie ad alcuni frammenti di impronte dattiloscopiche e all’esame di alcuni campioni biologici isolati su alcuni effetti ed oggetti personali rinvenuti a bordo dell’auto non appartenenti al legittimo proprietario.
Infatti, i precisi rilievi eseguiti dai militari del Nucleo Operativo, avevano consentito di raccogliere alcuni campioni che, una volta elaborati dalle Sezioni Dattiloscopia e Biologia del RIS di Parma, hanno permesso di far emergere la concordanza positiva di raffronto tra il soggetto e la scena del crimine risultate appartenere proprio al cittadino albanese.
Non si esclude che la stessa auto sia stata utilizzata dai malviventi per commettere anche furti in abitazioni in quel periodo.
La sua posizione è ora al vaglio del Sost. Procuratore Alessandra Block della Procura di Vicenza che coordina le indagini e che gli ha contestato il grave reato di ricettazione.