Covid, Zaia: “Veneto arancione? Non si sa. Vaccinato il 60,8% delle persone” | +3.151 positivi | Dati 5 gennaio 2021
Nel punto stampa odierno si è parlato anche di rientro a scuola e dell'efficacia del vaccino.
Nuovo appuntamento con gli aggiornamenti sulla pandemia, la macchina vaccinale procede bene.
Il bollettino
Il bollettino di oggi, martedì 5 gennaio 2021 vede 3.373.382 tamponi molecolari, 1.974.981 rapidi con incidenza di positivi su tamponi del 5,66%, i positivi nelle ultime 24 ore sono 3151, 270.097 positivi da inizio pandemia, 94.228 positivi attualmente, 3.457 ricoverati totali, 3.066 ricoverati in area non critica (+7), terapia intensiva 391 (-9), morti 6.988 (+175), i dimessi 11.196.
Procedono le vaccinazioni
Il Governatore Luca Zaia ha parlato dei vaccini spiegando:
“Le dosi di vaccino che sono state somministrate sono 23.644 cioè il 60,8%, a venerdì mattina sarà esaurita la capacità di magazzino, quindi la macchina vaccinale risponde bene. Ogni giorno che passa ci perfezioniamo nella risposta, scriviamo a casa e convochiamo i vaccinandi e tornano a casa con l’appuntamento per la seconda vaccinazione”.
Confermate le scuole chiuse
Il presidente della Regione del Veneto ha parlato nuovamente dell’ordinanza che è stata firmata ieri
“Abbiamo confermato la posizione sulla scuola, mi permetto di sottolineare che non è una posizione politica, sono indicazioni scientifiche che vanno in questa direzione. Ai ragazzi e agli insegnanti in questo momento chiediamo un sacrificio per il bene della collettività. Ricordo che i ragazzi non hanno colpa e non sono il capro espiatorio, ma ogni forma di assembramento bisogna evitarla. Lo ricordo che per me la chiusura della scuola è un fallimento. E’ fondamentale pensare ritornare alla scuola in presenza e non appesa a un Wi Fi ma oggi è così, la situazione è pesante, non trascuriamo quello che diciamo. Fino al 31 gennaio l’ordinanza è in vigore con la chiusura delle scuole superiori, poi si vedrà se prorogare o meno”.
Si attende la classificazione
Il Governatore ha parlato poi dell’imminente classificazione in zone:
“Siamo qui che attendiamo classificazione, non abbiamo dati a oggi. Non c’è ben chiaro fino in fondo il decreto di ieri sera, immagino ci siano sicuramente degli aggiustamenti. Il testo pubblicato è quello che farà fede, quello che abbiamo capito è che c’è Rt come prima indicazione sopra 1 si va in arancione sopra 1,25 si va in rossa ma c’è anche la valutazione del numero di casi per 100mila abitanti. Ho sentito il ministro Speranza anche questa mattina, abbiamo parlato di zone e classificazioni ma non sapiamo nulla, so solo che il ministro Speranza farà le nuove soglie poi tra qualche giorno vedremo le classificazioni. Il mio appello è di fare molta attenzione”.
Come procedono le vaccinazioni
Alla conferenza stampa era presente anche la dottoressa Francesca Russo, capo del dipartimento di prevenzione della Regione Veneto che ha spiegato:
“Abbiamo un invio di 38mila dosi a settimana, come da previsione i vaccini vengono distribuiti alle Ulss che hanno avviato dal 30 dicembre 2021 la campagna. La prima fascia vede la vaccinazione offerta agli operatori sanitari, agli ospiti e operatori delle strutture residenziali e poi alla parte di popolazione fragile identificata con i centri soggetti disabili per salute mentale. Ci sono 185mila dosi quasi che devono arrivare entro la fine del mese. Quando si procederà alla vaccinazione della popolazione c’è una priorità di soggetti fragili ultra 80enne che sono circa 360mila che li inviteremo con una lettera che manderemo a casa, non sarà strettamente vincolante. Poi si passerà dai 79 a 70 anni, che rappresentano i soggetti che vengono ricoverati in terapia intensiva. Si passerà dai 69 ai 60 anni. Oltre la fascia dei 60enni procederemo a considerare le categorie a rischio di ogni età tenendo in considerazione i soggetti con patologie a rischio. Si procederà ai servizi essenziali come farmacisti, insegnanti,, le forze dell’ordine e non solo. Fare il vaccino è importante, significa proteggere la persona e modificare la circolazione epidemiologica del virus”.
Efficacia vaccino
La dottoressa Russo ha ribadito:
“L’efficacia del vaccino è del 95% e, come ogni vaccino dopo la somministrazione può comportare arrossamento, dolore braccio, senso di affaticamento o qualche linea di febbre. Ricordo che questo vaccino non ha il virus attivo ma ha invece del Rna messaggero della proteina di superficie del virus inglobata nelle vescicole di grasso che arrivano nel citoplasma delle cellule e stimola il sistema immunitario. Si attiva un esercito di anticorpi nei confronti del tipo di proteina che viene falsamente fatta riconoscere dall’organismo. Serve perchè se l’organismo entra in contatto con il virus noi lo conosciamo e abbiamo un esercito pronto a difenderci. Dopo 7 giorni si attiva la prima risposta immunitaria alta fino al 70% ma che tende nel tempo a decadere, per questo per evitare al 21esimo giorno si fa una seconda dose che alza la produzione di anticorpi e immunità del soggetto che permane per lungo tempo, per quanto? Lo scopriremo via via, al momento la somministrazione della seconda dose è sufficiente per 12 mesi ma è meccanismo che studiamo tutt’ora”.
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