Ipotesi al vaglio

Possiamo davvero sperare che i ragazzi tornino a scuola il 9 dicembre?

Nel caso, si tratterebbe comunque solo di 12 giorni, prima dell'inizio delle vacanze di Natale.

Possiamo davvero sperare che i ragazzi tornino a scuola il 9 dicembre?
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La risposta è sì. Possiamo realmente sperare che i ragazzi tornino a scuola il 9 dicembre 2020 anche nelle zone rosse. Tenendo però realisticamente conto del fatto che si tratta al momento solo di una speranza. Nel caso, si tratterebbe comunque solo di 12 giorni, prima dell’inizio delle vacanze di Natale.

Ipotesi in discussione in seno al Governo

Dopo le pressioni della ministra dell’Istruzione, la biellese pentastellata Lucia Azzolina, in seno al Governo si prende in considerazione l’ipotesi, con un’apertura importante da parte del ministro della Salute Roberto Speranza.

Oggi, martedì 25 novembre 2020, la Azzolina si confronterà proprio sul tema in videoconferenza con i sindaci delle Città metropolitane, anche perché il nodo da sciogliere resta soprattutto il trasporto pubblico: a scuola sì, ma prima bisogna arrivarci altrettanto in sicurezza…

Ma è finita qui, per ora. Di scogli (politici) ne restano molti e il principale si chiama Partito democratico.

Studenti in classe dal 9 dicembre? Due i nodi

Mercoledì 9 dicembre 2020 sarà il primo giorno utile per tornare in aula dopo la scadenza fissata dal Dpcm del 3 novembre scorso. E nell’indeterminatezza attuale l’unica cosa che appare più probabile è che, anche se fosse, difficilmente quella mattina tutti si riverseranno in classe, in favore di una “gradualità” ancora tutta da definire.

I dem contestano alla Azzolina mancanza di concretezza nel risolvere due nodi, quello dei trasporti è il principale, ma c’è anche quello di far arrivare nelle scuole tamponi rapidi per mettere in atto un tracciamento più efficace rispetto alle attese di dieci giorni per tamponare e sapere se un alunno è stato contagiato o no, come avveniva fino a ieri.

Chi è a favore e chi è contrario

La senatrice Pd Vanna Iori che è anche pedagogista, non sembra molto ottimista: “Tutto dipende dall’andamento dei contagi. Per quanto riguarda i trasporti non credo saremo pronti per ripartire a dicembre”. Ma anche Italia Viva (tanto per cambiare) resta critica, malgrado anche il Comitato tecnico-scientifico abbia chiarito, per bocca del suo coordinatore Agostino Miozzo, che “le scuole devono riaprire perché non sono un luogo a rischio”.

Anche Alberto Villani, altro componente del Comitato tecnico scientifico:

“Che la scuola sia un posto sicuro è confermato. Essendo un luogo dove c’è il rispetto rigoroso di regole, era facilmente prevedibile che la scuola non sarebbe stato un luogo di contagio. Quello che rappresenta un problema è ciò che avviene fuori”.

Tra le voci contrarie, invece, il sempre mediatico Massimo Galli, Direttore del Reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano:

“Un’eventuale riapertura delle scuole il 9 dicembre? Una pessima idea, uno slogan politico. Riaprire e poi chiudere per le vacanze, in un periodo come questo. E i problemi dei trasporti sono stati risolti? Sarebbe più serio riaprire direttamente a gennaio”.

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