Covid, nuova ordinanza Zaia: “Tamponi dai medici di base” | +2697 positivi in Veneto | Dati 31 ottobre 2020
Firmata nuova ordinanza per l'obbligo di screening con tamponi rapidi ai pazienti da parte dei medici di base: "Diventano ufficiali di sanità pubblica".
Punto stampa oggi da Marghera con una nuova ordinanza già firmata che riguarda lo screening dai medici di base.
Il bollettino aggiornato
+2.697 nuovi positivi nelle ultime 24 ore, isolamento 18.007, ricoverati 908, terapie intensive 127, dimessi 4750, sintomatici di oggi 486 (98% circa di positivi a domicilio asintomatici).
“A 150 ricoverati in terapia intensiva scatta la fase 3, gli indicatori ci dicono che al momento non c’è impennata di ricoveri – ha detto Zaia – La curva è in lieve ascesa ma da tre giorni sembra stabilizzata, anche se non si può fare previsioni”.
Dolcetto o scherzetto?
Poi il Governatore ha sottolineato di aspettarsi senso di responsabilità dai cittadini in particolare riguardo alla festa di Halloween.
“Io spero che stasera ‘dolcetto o scherzetto’ non funzioni, evitate di mandare i figli in giro per le case. Invito i cittadini a ridurre al minimo le frequentazioni – l’appello – Evitate le rimpatriate per capirci”.
Ci sono delle province in cui la situazione è seria come a Belluno e anche a Treviso, ha proseguito Zaia, “dove proprio stanotte ci sono stati dei ricoveri anche di persone giovani”.
Nuova ordinanza
Poi l’annuncio di una nuova ordinanza, con una importante novità sul tema dello screening con tamponi rapidi a carico dei medici di base, che recepisce l’accordo nazionale passato poi dal tavolo regionale. E che non prevede costi per i pazienti: “Sarà gratuito”.
“Daremo a tutti i medici di base una dotazione di tamponi e di dispositivi di protezione e loro dovranno farli a tutti i loro assistiti. E’ una svolta”.
Cosa dice l’ordinanza già firmata dal Governatore?
- I medici di medicina generale applicano obbligatoriamente le disposizioni del protocollo approvato dal Comitato regionale
- Le aziende Ulss applicano obbligatoriamente il suddetto protocollo
- La disposizione della misura della quarantena in caso di tampone rapido sostituisce la disposizione Sisp, il medico di base diventa ufficiale di sanità pubblica. Se stabilisce la quarantena vale anche per l’Inps
- Chi non si adegua verrà sanzionato (tradotto in soldoni) fino alla messa in discussione della convenzione
- Ove possibile il tampone si fa presso l’ambulatorio del medico, o a casa del paziente. O ancora nei distretti o altri spazi concordati coi Comuni
“Si tratta di una rivoluzione, che va a semplificare la visita ai cittadini sburocratizzando il protocollo – ha detto il Governatore – Sappiamo di aver chiesto un sacrificio ai medici di base, perché dovranno farsi carico della sorveglianza, ma tutti adesso dobbiamo remare nella stessa direzione”.