Nuovo Dpcm, Zaia: “Serve maggiore sostegno economico alle attività colpite dalle restrizioni”
Il Governatore preoccupato: "Non c'è emergenza ospedaliera, ma con 362 ricoverati iniziamo a sentire un po' di pressione".
Gli ultimi aggiornamenti sulla situazione Covid in Veneto dal punto stampa della Protezione civile di Marghera.
“Si inizia a sentire la pressione”
Ricoverati 362 (+23), ad oggi però il 97% dei positivi non ha sintomi, 41 persone in terapia intensiva (+10).
“Come leggiamo questo bollettino? Il virus c’è, non si può giocare con la roulette russa e pensare di farla franca – ha detto il Governatore – C’è sicuramente preoccupazione, anche se non c’è emergenza ospedaliera. Tra pochi giorni comunque completeremo il Piano di Sanità pubblica, pensato con la logica a step incentivando soprattutto la fase di test“.
Con un occhio già rivolto alla possibile fase dell’autodiagnosi con i test “fai da te”. E con la prospettiva che, se la situazione si dovesse aggravare, si dovranno riaprire gli ospedali Covid.
Le critiche al nuovo Dpcm
Sul nuovo Dpcm emanato dal Governo, ieri sera fino a mezzanotte le regioni si sono riunite per le osservazioni al testo:
“Mi spiace constatare che i nostri rilievi non sono stati accolti, chiedevamo un minimo di buonsenso su alcuni fronti come ad esempio i matrimoni e le attività economiche – ha detto Zaia – Dietro ad ogni restrizione ci deve essere un supporto economico per chi ne viene colpito, il sacrificio deve essere remunerato, invece qui non c’è”.
Un tema, quello dell’aspetto economico, su cui il Governatore è tornato più volte, sottolineando l’importanza di scongiurare un nuovo lockdown generalizzato.
Scuola e nodo trasporto pubblico
Sui temi del trasporto pubblico e limiti di capienza, specie in ordine alla situazione scuole, Zaia ha poi aggiunto:
“Ho posto io la questione scuole, non si può non vedere quel che sta succedendo in ottica assembramenti nel trasporto pubblico. Ho chiesto di valutare la didattica a distanza per le ultime classi delle superiori, magari in modalità alternata, visto che non ci sono risorse per aumentare mezzi e corse”.
Un elemento di discussione posto sul tavolo, anche se non raccolto dal ministro Azzolina, contraria all’ipotesi.